Esce oggi negli Stati Uniti il libro Norma Jean, secondo l'autore Marilyn Monroe rimase incinta di Bob Kennedy
28 aprile 2020, ore 18:00
L’attrice hollywoodiana avrebbe abortito un mese prima del suicidio, nel luglio 1962, il bambino era di Robert Kennedy?
Il mistero della morte di Marylin Monroe
Marilyn Monroe viene ricordata per il suo grande talento, che l’ha portata a essere ritenuta una delle più grandi attrici nella storia del cinema. Una donna piena di vita, desiderosa di arrivare al successo, corteggiata da molti uomini tra cui il presidente americano John Fitzgerald Kennedy e suo fratello Robert Kennedy. In molti hanno cercato di scrivere della vita della diva bionda del cinema, cercando di scoprire le vere cause della sua morte avvenuta ufficialmente per un mix di medicinali, ma nessuno sembra ancora essere riuscito a dipanare il mistero. Nel 1990, per esempio, il giornalista Selwyn Ford scrisse in “The casting couch” che Marilyn era stata rapita e costretta ad abortire in Messico, nel giugno 1962, dalla famiglia Kennedy in quanto era in attesa di un figlio presumibilmente di Robert. Proprio su questo dettaglio, Fred Lawrence Guiles ha scritto un libro, uscito oggi negli stati Uniti.
Il libro “Norma Jean”, in uscita oggi
È uscito oggi il libro “Norma Jean”, all’interno del quale Fred Lawrence Guiles ricostruisce l’ultimo tormentato e difficile periodo di vita di Marilyn. In particolare, nel testo, spiega che, nel luglio del 1962, l’attrice ha interrotto una gravidanza al Cedars of Lebanon Hospital di Los Angeles, sotto falso nome: il padre sarebbe potuto essere uno dei fratelli Kennedy, più presumibilmente Robert. Infatti, pochi mesi prima, l’attrice sembra aver avuto rapporti con entrambi, rimanendo, successivamente, sconvolta dalla decisione di Bob Kennedy di non lasciare la moglie Ethel per lei. Questa decisione aggravò la sua depressione fino a che non si suicidò il 4 agosto 1962 tramite un overdose di medicinali. Inoltre, nel libro, si racconta anche di una telefonata che Marilyn avrebbe fatto al procuratore generale degli Stati Uniti: voleva informare Robert dell’aborto? Questo non lo sapremo mai. Un altro dettaglio rilevante, di cui si parla all’interno del libro, sarebbe un incontro, avvenuto il 3 agosto, il giorno prima della sua morte, al ristorante La Scala di Beverly Hills, con l’agente Pat Newcomb, l’attore Peter Lawford e lo stesso Bob Kennedy: Marilyn, in quell’occasione, sarebbe stata in un grande stato di agitazione, probabilmente perché fu proprio in quel momento che Robert Kennedy le comunicò che non avrebbe lasciato la moglie per lei. Il giorno dopo l’attrice si suicidò e, dopo la sua morte, di sua spontanea volontà, il più giovane dei fratelli Kennedy avrebbe mandato un messaggio al Dipartimento di Giustizia in cui sottolineava che lui il 4 agosto era con la famiglia a Gilroy e a San Francisco per il weekend.
Joe DiMaggio e la cospirazione dei Kennedy
Furono in molti a pensare ad una cospirazione dei Kennedy per la morte di Marilyn Monroe. Primo tra tutti il campione di baseball Joe DiMaggio, che non aveva mai smesso di amare la sua ex moglie: il loro matrimonio è durato poco più di un anno, ma Joe era perdutamente innamorato dell’attrice. Nella sua biografia, infatti, il campione di baseball, si riferisce ai Kennedy con il termine “killer”: la dive bionda di Hollywood sarebbe stata un pericolo troppo grande per la reputazione della famiglia allora residente alla Casa Bianca, così tanto da spingerli a sbarazzarsi di lei. La morte di Marilyn segnò particolarmente Joe DiMaggio che si prese l’incarico di organizzarle e pagarle il funerale: DiMaggio, insieme al figlio Joe DiMaggio Jr., avuto con l’attrice Dorothy Arnold, sua moglie prima di Marilyn, seguì il feretro della Monroe fino alla sepoltura e poco prima della chiusura della bara, si chinò sull’attrice, la baciò e le disse “Ti amo” per tre volte. Successivamente, per vent’anni, fece recapitare sulla sua tomba un mazzo di rose rosse, tre volte a settimana.
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