Esecutivo, appello di Giorgia Meloni all’unità: “Bisogna concorrere tutti all’interesse nazionale”

Esecutivo, appello di Giorgia Meloni all’unità: “Bisogna concorrere tutti all’interesse nazionale”

Esecutivo, appello di Giorgia Meloni all’unità: “Bisogna concorrere tutti all’interesse nazionale”


Intanto gli incontri a Montecitorio della leader di Fdi vanno avanti: oggi ha visto il ministro della Transizione ecologica Cingolani. E lei è pure intervenuta sui social: "La crisi energetica è una questione europea e il caro-bollette è in primo piano”

Giorgia Meloni continua a lavorare alla formazione del governo del centrodestra, e Ignazio La Russa è sicuro che "non sarà preponderante il numero dei tecnici, lo do per scontato". E gli incontri alla Camera vanno avanti (oggi ha visto il ministro della Transizione ecologica Cingolani). E lei, la leader di Fdi, è pure intervenuta sui social: "La crisi energetica è una questione europea. Sosterremo ogni azione volta a contrastare fenomeni speculativi e ingiustificati aumenti del costo dell'energia e appoggeremo ogni iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese".

Salvini

Intanto, in vista dell'Esecutivo nazionale di FdI in programma domani, Matteo Salvini alla Camera ha tenuto il Consiglio federale della Lega: una occasione per "scegliere i nomi più adatti e accelerare sulla squadra di governo e proporre nomi". Il leader leghista è sotto assedio, nella tenaglia di un partito diviso e dopo l'altolà del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi ("No a proposte immaginifiche su flat tax e pensioni). E durante la riunione si è discusso a lungo sui temi cari al partito, e quindi sui ministeri cui punterebbe. Tra questi ci sono il ministero dell'Interno, le Infrastrutture, l'Agricoltura, la Giustizia, il Lavoro, e gli Affari regionali o Riforme per l'autonomia. Insomma, "pieno mandato a Salvini e avanti tutta sull'estensione della Flat Tax fino a 100.000 euro di fatturato e superamento della legge Fornero grazie a Quota41, per dare opportunità ai giovani": è il succo dei ragionamenti di molti esponenti leghisti che "individuano nella revisione del Rdc, nel taglio della burocrazia e nello sblocco dei cantieri altre priorità per il governo nascente. Prima emergenza ovviamente da affrontare e risolvere quella delle bollette e del caro-energia, con un intervento importante che la Lega invoca da tempo, in attesa di un'azione (se mai ci sarà) a livello europeo".

Il punto

In sostanza, il punto è che la Lega ha riunito il Consiglio federale per rilanciare i 'desiderata' per l'esecutivo (Viminale, Agricoltura, Infrastrutture e Riforme e Autonomia) e puntare a una accelerazione sulla formazione del governo. Del resto la stessa premier in pectore ieri ha spiegato ai cronisti che bisogna fare in fretta perché ci sono delle urgenze da affrontare. Ma formalmente, sottolinea anche un 'big' di FdI, l'intenzione è quella di discutere dei nomi dopo il passaggio al Quirinale, ovvero dopo aver ricevuto l'incarico. Una intenzione per rispettare il dettame costituzionale ma anche per valutare al meglio il da farsi. Ha più volte detto di avere in testa i nomi ("Sta lavorando giorno e notte" per completare la lista, "la sintesi" spetta a lei, rimarca La Russa). Forza Italia e la Lega hanno avanzato le proprie richieste ma sui nomi si tratterà, con il mantra in FdI che serve un governo con professionalità di alto profilo. Berlusconi e Salvini non vogliono ripetere l'esperienza - lo confidano sia esponenti azzurri che del partito di via Bellerio - dello scorso esecutivo, quando fu il premier Draghi di fatto a scegliere tutti i membri di governo. L'obiettivo di entrambi è di tenere il punto su alcune caselle e su alcune figure, ma c'è fiducia, si ribadisce nei due partiti. Non sono arrivati veti, piuttosto indicazioni sul fatto che occorrerà marcare una differenza con il passato e puntare inoltre sulle competenze.


Il dossier

Ma in cima alle priorità del presidente di FdI, come detto, c'è il dossier energia. Nel primo pomeriggio ha incontrato alla Camera il ministro Cingolani per concordare la strategia, in una logica "non di inciucio", come ha sottolineato ieri Meloni, "ma di transizione" tra il vecchio governo e quello che nascerà. Domani il presidente di FdI nell'esecutivo del partito ringrazierà la classe dirigente e chiederà il 'mandato' per l'incarico a palazzo Chigi, ma anche rilancerà ciò che ha sottolineato. Ovvero "la necessità" di guardare al Paese, affinché tutti "concorrano, pur nelle differenze, all'interesse nazionale" per affrontare "le difficili sfide che l'Italia ha davanti". Un concetto questo rilanciato pure da Mario Draghi a proposito del Pnrr. Ma non è tutto. Oltre alla composizione del governo c'è pure un tema legato all'agenda, considerato che la Lega insiste, rispondendo agli imprenditori, sull'estensione della Flat Tax fino a 100.000 euro di fatturato e superamento della legge Fornero grazie a Quota 41. FI e Lega dunque attendono di capire le mosse del presidente di Fdi.

Pd

Il Partito Democratico nel frattempo è in pressing sul Segretario dimissionario Enrico Letta: "Guidi la fase costituente del prossimo Congresso, identità prima del nome". E il leader di Azione Carlo Calenda ha scritto una lettera proprio ai Dem, pubblicata da Repubblica: "Cari amici, scegliete definitivamente tra il riformismo del Terzo Polo e il populismo dei 5S".

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