25 ottobre 2023, ore 18:00
E la premier mette in guardia dai rischi di "un'estensione" del conflitto in MO, che "porterebbe con sé il rischio di coinvolgere nuovi attori regionali a partire da Libano e Siria, potenze come l'Iran, fino ai grandi player geopolitici come Russia e Cina"
"La maggioranza è compatta, fatevene una ragione". La premier Giorgia Meloni 'torna in scena' dopo lo tsunami che ha travolto la sua vita pubblica e privata, intervenendo in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo che la vedrà a Bruxelles a partire da domani. Rivendicando l'unità della sua squadra, Meloni rivolge lo sguardo ai banchi dell'opposizione ma anche verso la tribuna, dove siedono cameramen, fotografi e giornalisti.
Standing ovation
Standing ovation per lei dagli scranni della maggioranza, ma anche del suo stesso governo che, al termine dell'intervento, si leva in piedi dando le spalle all'Aula per tributarle un applauso che sembra più un abbraccio corale, un abbraccio che arriva dopo giorni durissimi. L'intervento di Meloni dura ben quarantadue minuti, il volto è stanco ma lo sguardo fermo, trova insolitamente spazio anche qualche balbettio di cui si scusa con l'Aula, un leggero tremolio della mano che tradisce la stanchezza di giorni complicati. La premier tocca tutti i temi caldi dell'agenda europea, dalla crisi in Medio Oriente all'Ucraina, dal Patto di stabilità al terrorismo che rialza la testa, fino ai rischi legati all'immigrazione di massa, con il pericolo che sui barconi e i barchini carichi di migranti e in arrivo clandestinamente salga anche qualche "lupo solitario" pronto a colpire. "Vogliono tornare a colpire la nostra libertà, il nostro stile di vita - dice in uno dei passaggi più applauditi del suo lungo intervento - Vogliono vederci impauriti e pronti a rinunciare alla nostra quotidianità, e la nostra risposta, in Europa, deve essere forte e inequivocabile. Non ci riusciranno".
I rischi
Meloni mette in guardia dai rischi di "un'estensione" del conflitto medioorientale, che "porterebbe con sé il rischio di coinvolgimento di nuovi attori regionali a partire da Libano e Siria, potenze come l'Iran, fino ai grandi player geopolitici come Russia e Cina che di certo non disdegnerebbero vedere distolte le attenzioni dell'Occidente da altri scenari critici". Invita dunque a non "cadere nella trappola" dello "scontro di civiltà", rimarcando come il popolo palestinese sia stato "usato" dagli estremisti, e invitando a "non sovrapporre Hamas ai civili di Gaza". Si sofferma anche su un altro scenario di guerra, ribadendo la necessità di restare al fianco di Kiev, ora che i riflettori si sono spostati altrove: "sarebbe un errore" smettere di perseguire "una pace giusta". La presidente del Consiglio rivendica l'autorevolezza che, a suo dire, il governo ha saputo costruirsi all'estero: "sono passata per 'euroscettica' o 'anti-europeista'", mentre "voglio solo un'Europa che faccia la differenza", ha assicurato. Per questo, l'Italia arriverà a Bruxelles con "la schiena dritta, la credibilità che ha saputo conquistarsi in questo anno, smentendo in poco tempo anche i più scettici. Lo abbiamo fatto grazie a una visione coerente e definita, alla fiducia degli italiani che sentiamo forte alle nostre spalle". Il governo, ribadisce, "ha finalmente un orizzonte di legislatura, grazie a un lavoro serio e incessante che ha fatto comprendere a tutti che abbiamo l'orgoglio di rappresentare una Nazione straordinaria e abbiamo soprattutto la capacità e la volontà di giocare ogni partita da protagonisti. Perché siamo l'Italia e finalmente ne siamo consapevoli".
Marina Berlusconi
Intanto sulle agenzie rimbalzano le parole di stima di Marina Berlusconi, intervistata da Bruno Vespa per il libro 'Il rancore e la Speranza' in uscita per Mondadori/Rai Libri a inizio novembre. "In questi giorni ho letto e sentito di tutto - dice la presidente di Fininvest e Mondadori -: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni".