Esecutivo, la sugar tax slitta: rinviata al 2025. Il Mef al lavoro per trovare circa 70 milioni di euro
Esecutivo, la sugar tax slitta: rinviata al 2025. Il Mef al lavoro per trovare circa 70 milioni di euro Photo Credit: Agenzia Fotogramma
14 maggio 2024, ore 18:00
Rimarrebbe intatta invece la misura che allunga da quattro a dieci anni le detrazioni sui bonus edilizi, il Superbonus: misura retroattiva, vale a dire dal 1° gennaio 2024. Anche perché per stopparla bisognerebbe trovare una copertura di 400 milioni l’anno
Sono ore concitate nel centrodestra per evitare che il voto sul Superbonus in Commissione al Senato sancisca una vera rottura politica dentro la maggioranza, con il voto contrario dei berlusconiani. Difatti anche se lo scontro verbale tra Forza Italia con il leader Antonio Tajani e il Ministro dell’Economia Giorgetti resta forte, la mediazione sembra a portata di mano, come dichiarato da fonti di Palazzo Chigi: rinviare di altri sei mesi, al 2025, la Sugar tax, cioè la tassa sulle bevande analcoliche, zuccherate. Il problema legato alle coperture appare aggirabile anche se non scontato: servono circa 70 milioni di euro.
Le detrazioni
Mentre rimarrebbe intatta la misura che allunga da quattro a dieci anni le detrazioni sui bonus edilizi, misura retroattiva cioè dal 1° gennaio 2024. Anche perché per stopparla bisognerebbe trovare 400 milioni l’anno. Claudio Lotito è l'unico componente di Forza Italia in commissione Finanze, il suo voto contrario al testo del Mef, insieme a quello delle opposizioni, metterebbe a rischio il via libera, ma il patron della Lazio si mostra ottimista sull’esito finale delle trattative nella maggioranza.
Sallemi
Ma non basta. In vista dell’immediato futuro e per conto della premier Giorgia Meloni si muove il suo partito, Fratelli d’Italia. Dalla Commissione Giustizia viene chiamato in fretta e furia il senatore di Fratelli Salvatore Sallemi: in questo modo i componenti della commissione Finanze passeranno da 19 a 20, consentendo di salvare la maggioranza in caso di problemi numerici. A firmare la lettera per il “trasloco” di Sallemi è Lucio Malan, capogruppo di FdI a Palazzo Madama: “Onorevole presidente, con la presente comunico che il senatore Salvatore Sallemi cessa di far parte della 2a commissione Giustizia ed entra a far parte come membro della 6a Commissione Finanze”, si legge nella missiva inviata al presidente del Senato Ignazio La Russa.
Le opposizioni
Protestano però le opposizioni: “È uno scandalo, il presidente della commissione ha facoltà di aumentare il numero di componenti della commissione per garantire l’equilibrio tra maggioranza e opposizione, ma in questo caso è un blitz per salvare il governo”, dice la senatrice del Pd, Beatrice Lorenzin. “La maggioranza sta sempre di più portando istituzioni e Paese sulla strada di Orban", incalza il capogruppo dei dem Francesco Boccia.