Esecutivo, lo ‘scherzo’ continua. E a Palazzo Chigi pensano ad una trama che porta dritto al Cremlino

Esecutivo, lo ‘scherzo’ continua. E a Palazzo Chigi pensano ad una trama che porta dritto al Cremlino

Esecutivo, lo ‘scherzo’ continua. E a Palazzo Chigi pensano ad una trama che porta dritto al Cremlino Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Convocato domani alle 11 il Cdm sul ddl di riforma costituzionale che introduce il premierato, ma all’ordine del giorno ci sono pure il concordato preventivo e il piano-Mattei, cioè un decreto che istituisce tra le altre cose un'apposita cabina di regia

Giorgia Meloni per qualche ora è volata a Londra per un summit sull’intelligenza artificiale, di cui nel suo intervento ha soprattutto evidenziato i rischi. Ma in Inghilterra la premier in particolare ha cercato di dimenticare lo scherzo telefonico del duo comico russo sulla politica estera, ma al contempo le indiscrezioni raccontano come in questa fase stia cercando anche di capire i buchi e le responsabilità della vicenda. Per i 21 collaboratori che l’assistono in politica estera non sono difatti ore facili. Fra gli otto diplomatici, le undici persone di staff, e due esperti, qualcuno pagherà perdendo probabilmente il posto. Però secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano la presidente del Consiglio aveva capito il bluff da subito, immediatamente. Di certo, che dietro a questo agguato ci sia Mosca non pare avere dubbi né la titolare di Palazzo Chigi né chi lavora con lei. Meloni più volte ha stigmatizzato la «propaganda russa», e su questo ha chiesto lumi anche alla nostra intelligence, e mai ha sottovalutato la manovra di chi vorrebbe fare dell'Italia l'anello debole del fronte occidentale che si oppone all'invasione russa in Ucraina.

Sunak

Nel frattempo Meloni ha anche avuto un faccia a faccia con il collega britannico Sunak, condividendo l'impegno per tentare di superare la grave crisi in Medio Oriente, e l'urgenza di una gestione ordinata della questione migratoria. A dimostrazione di un asse sempre più solido fra il capo del governo italiano e il primo ministro britannico. Infine, c’è da sottolineare come Meloni abbia già convocato per domani alle 11 il Cdm sul ddl di riforma costituzionale che introduce il premierato, ma all’ordine del giorno ci sono pure il concordato preventivo, a cui si dovrà aderire entro luglio prossimo, e il piano-Mattei, cioè un decreto che istituisce tra le altre cose un'apposita cabina di regia, con all’interno ministri ed esponenti delle Regioni.


Il piano-Mattei

Potenziare la collaborazione con gli Stati del continente africano "al fine di promuovere lo sviluppo economico e sociale e prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari": gli obiettivi ultimi del piano Mattei, la strategia della premier Giorgia Meloni per un nuovo protagonismo dell'Italia nel Mediterraneo, si trovano, nero su bianco, nella bozza del decreto in circolazione alla vigilia dell'approdo del testo in Consiglio dei ministri. La strategia italiana punta, in ultima istanza, alla "promozione della sicurezza nazionale in tutte le sue dimensioni, inclusa quella economica, energetica, climatica, alimentare e del contrasto ai flussi migratori irregolari". Al centro del documento, in sette articoli, c'è la costruzione di un "nuovo partenariato tra Italia e stati del continente africano", con ambiti di intervento che spaziano dalla cooperazione allo sviluppo all'approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, idriche ed energetiche. Per coordinare le attività del piano, che avrà durata quadriennale, sarà istituita un'apposita cabina di regia, presieduta dal presidente del Consiglio e composta dal ministro degli Esteri (vicepresidente), dagli altri ministri, dal presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, da Ice (Agenzia italiana per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane), Cassa depositi e prestiti e Sace.


La struttura

Tale struttura servirà anche a promuovere "iniziative finalizzate all'accesso a risorse messe a disposizione dall'Ue e da organizzazioni internazionali, incluse le istituzioni finanziarie internazionali e le banche multilaterali di sviluppo". Su delega del presidente, la cabina di regia sarà convocata e presieduta dal vicepresidente, per parteciparvi non è previsto alcun compenso o rimborso. Parallelamente alla cabina di regia, nascerà anche una struttura di missione ad hoc di supporto al premier e al vicepremier. Il coordinatore di tale struttura verrà individuato tra gli appartenenti alla carriera diplomatica (per tutti gli incarichi dirigenziali, compreso quest'ultimo, si potrà attingere anche al personale in pensione). Gli oneri della struttura di missione sono stimati in 2.643.949,28 euro annui, a decorrere dall'anno 2024. Nella strategia sarà coinvolto anche il Parlamento, a cui ogni anno, entro il 30 giugno, il governo dovrà trasmettere una relazione. Il decreto atteso in Consiglio dei Ministri costituisce l'architrave del piano Mattei vero e proprio, che poi dovrà essere adottato. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del testo i ministri trasmetteranno alla struttura di missione una relazione con le iniziative rivolte a stati del Continente africano programmate o in corso di svolgimento e proposte di linee di azione e di riforma. Poi, entro altri 90 giorni, la cabina di regia, avvalendosi della struttura di missione, completerà la definizione del Piano Mattei e lo trasmetterà al Consiglio dei ministri per la sua deliberazione.



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