27 febbraio 2020, ore 18:39
Il leader di Iv e quello della Lega dicono sì all’unità nazionale, ma c’è un coro di no da parte degli altri partiti
Governissimo o "governo Amuchina", il tentativo di scavalcare Giuseppe Conte con una manovra di palazzo sembra essersi già infranto sul 'niet' del Partito Democratico. Proprio i Democratici hanno infatti accostato l'ipotesi al gel disinfettante divenuto simbolo della psicosi da Coronavirus per i prezzi esorbitanti che il prodotto ha raggiunto nei negozi online. "Avanza l'idea di un esecutivo Renzi-Salvini: iL Governo dell'Amuchina. Diciamo no a chi specula sull'emergenza", fanno sapere dal Pd. Più secco il commento di Giuseppe Conte: "Un governo di unità nazionale? Siamo già un governo unito per la nazione". Dopo le ricostruzioni e i retroscena legati alla volontà di Lega e Italia Viva di procedere al 'governissimo', è stato in particolare Matteo Salvini ad uscire allo scoperto. "Noi vogliamo che l'Italia riparta. E con il governo Conte non riparte", è la premessa del leader della Lega che stamane ha incontrato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Siamo in grado di votare da qui a 8 mesi? Probabile", aggiunge Salvini: "Conte non può accompagnare il Paese, se arriva qualcun altro che decide 3 cose da fare in questi 8 mesi si c’è il sostegno della Lega". Dunque, un governo elettorale, senza il Partito Democratico e aperto ai soli delusi del Movimento 5 Stelle. Partendo dal centro destra - ma Giorgia Meloni ha già detto no - e con parole d'ordine che suonano come una strizzata d'occhio a Matteo Renzi: infrastrutture, riduzione delle tasse e della burocrazia e uno 'shock economico'. Una ipotesi, si diceva, di cui si è cominciato a parlare nelle ultime ore, quando la tregua tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi è stata rotta. E a rompere il cessate il fuoco è stato proprio il leader di Italia Viva che, nella sua newsletter settimanale, ha duramente criticato il governo: "Non basterà un'aspirina, occorreranno misure fortissime perché gli errori di comunicazione hanno prodotto un danno enorme all'estero, oltre che in Italia. Equesti danni si faranno sentire sul turismo, sulla manifattura, sull'agroalimentare. Dovremo ripartire con mille difficoltà” Poi, Renzi fa riferimento alla necessità di "metterci tutti insieme, senza distinguo assurdi. Nel nostro piccolo, come Italia Viva ci faremo sentire a tutti i livelli per stimolare le Istituzioni a fare le scelte giuste".