28 gennaio 2021, ore 10:00 , agg. alle 12:42
Scendono le esportazioni italiane verso i paesi extra europei, la ripresa di maggio non è bastata
Il 2020 è stato, anche per il commercio estero, l'anno peggiore da oltre un decennio. L'Istat registra un calo del 9,3% per le esportazioni italiane verso i paesi extra-europei, il più ampio dal 2009. La "veloce ripresa avviata a maggio" e continuata anche nel quarto trimestre, non è bastata a compensare il crollo di marzo e aprile, i due mesi del lockdown più duro.
Malissimo anche le importazioni
Per le importazioni la caduta è ancora maggiore che per l'export e raggiunge il -15,3%, sotto i colpi del comparto energetico (-40,2%). Così il saldo della bilancia commerciale dell'Italia con i paesi extra-Ue migliora di oltre 4 miliardi di euro fino a un avanzo di 57 miliardi. Guardando ai mercati di destinazione, resistono le esportazioni verso la Cina (-0,6%) e perdono meno della media quelle verso gli Stati Uniti (-6,7%), ma tutti i principali Paesi hanno il segno meno. Nel Regno Unito, nell'anno della Brexit, il calo dell'export italiano è dell'11,9%. Tra i settori, il grosso della flessione è dovuto alle vendite di beni strumentali e di beni di consumo non durevoli, che spiegano da soli oltre 6 punti percentuali del calo.
I dati del quarto trimestre
In questo contesto, il quarto trimestre indica che il commercio internazionale ha retto alla seconda ondata della pandemia meglio che alla prima pur frenando rispetto alla ripresa estiva. Le esportazioni italiane segnano un incremento congiunturale del 4% che segue il +34% del trimestre precedente e il -27,3% di quello ancora prima. La crescita è generalizzata e più spinta per l'energia, i beni di consumo durevoli e i beni strumentali. In particolare, poi, i dati del mese di dicembre danno segnali contrastanti. Da un lato, infatti, emerge un calo delle esportazioni del 3,4% rispetto a novembre. Dall'altro lato, però, su base annua c'è un'accelerazione della crescita che sale al 3,1% dal 2% di novembre. Un'analisi di Coldiretti guarda al futuro dell'export ed esprime preoccupazione per le tensioni alle frontiere e i rapporti con la Gran Bretagna dopo la Brexit; mentre negli Usa, con l'arrivo del presidente Joe Biden, vede le condizioni per superare i dazi aggiuntivi che colpiscono le esportazioni agroalimentari per circa mezzo miliardo di euro. Dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, arriva quindi un appello urgente per "avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari preoccupanti".