16 ottobre 2017, ore 18:56
Il punto su RTL 102.5 di Fulvio Giuliani
Oggi, voglio rivolgere un pensiero ai nostri ragazzi. Quelli del '99... 1899 e 1999. I diciottenni dei nostri giorni e i diciottenni di 100 anni fa. Perché mi ha profondamente colpito l'idea che in questi giorni i neo-maggiorenni stiano maturando il bonus-cultura da 500 euro, mentre un secolo fa i loro coetanei ricevettero in dono un moschetto, con cui difendere la Patria sull'estrema linea del Piave. Esattamente 100 anni fa (martedì della prossima settimana, per essere precisi), la tragedia di Caporetto, la disfatta militare assurta a sinonimo di quanto di peggio possa capitare a un singolo e a una comunità. Sgombero il campo da ogni equivoco: considero una grande fortuna e una straordinaria conquista della nostra società aver sostituito il moschetto con i 500 euro per libri o musica.
Il bonus potrà piacere o meno, ma se ben utilizzato può essere una porta d'ingresso in mondi fantastici, quelli della fantasia, della cultura, dell'arricchimento personale. Se questo oggi è possibile, lo si deve anche ai ragazzi di quell'altro e ben più epico '99. Ecco perché ne scrivo, ecco perché ne voglio parlare in radio. Ai ragazzi di oggi, ai nostri figli, la Storia va spiegata, illustrata con passione e dedizione. Non può morire in un libro polveroso, in frasi sempre uguali. Ai diciottenni di oggi, ma anche un po' più giovani e più vecchi, of course, bisogna parlare di quello che accadde, di come una Nazione guardò il baratro e seppe trovare risorse morali e materiali, su cui nessuno avrebbe scommesso un pound o un franco (riferimento voluto agli alleati franco-britannici di allora). Qualcuno si potrà chiedere legittimamente perché farlo, che possa mai interessare ai ragazzi dell'era Digital la rotta di Caporetto, la difesa e il riscatto sul Piave. La Storia è memoria, la Storia ti dice chi tu sia, anche perché oggi ai maggiorenni si possa dare il bonus (anche se siamo ferocemente contrari!). Dobbiamo spiegargli quale meraviglioso cammino la Repubblica abbia saputo compiere, nonostante tutto, dopo l'ulteriore tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
Molto cominciò lì, in quel lontano conflitto dei bisnonni dei nostri ragazzi. I semi dell'incubo dei totalitarismi degli anni '20 e '30 furono piantati in quelle trincee maledette, sul fronte occidentale, negli immensi spazi russi e anche sul Carso. Così come il seme di un sentimento nazionale (sì, esiste e non solo per il calcio), germogliò quando si trattò di fermare i 'crucchi', ormai lanciati verso Milano. Ragazzi, cercate in rete, chiedete ai Prof, fatevi consigliare un libro. Erano vostri coetanei, vivevano un altro spazio e un altro tempo, ma avevano sogni piccoli e grandi, come voi. Meritano di essere ricordati, non nelle agiografiche illustrazioni dei libri di testo, ma come carne viva, come i nonni a cui dobbiamo la possibilità oggi di azzuffarci sull'alternanza scuola-lavoro... scoprirete un mondo diversissimo eppure con sorprendenti punti di contatto. Vizi italici di allora, che sono sopravvissuti ai decenni e a due guerre. Vigliaccherie ed eroismi, imboscati e coraggiosi, incapaci e fenomeni, codardi ed eroi ai limiti della pazzia, uomini per tutte le stagioni (Badoglio) e uomini tutti d'un pezzo. Ancora, Caporetto, il Tagliamento, il Piave, il Grappa, Vittorio Veneto, Cadorna e Diaz, fanti, troppi fanti dimenticati. Erano i nonni. Erano italiani.
www.fulviogiuliani.com
Molto cominciò lì, in quel lontano conflitto dei bisnonni dei nostri ragazzi. I semi dell'incubo dei totalitarismi degli anni '20 e '30 furono piantati in quelle trincee maledette, sul fronte occidentale, negli immensi spazi russi e anche sul Carso. Così come il seme di un sentimento nazionale (sì, esiste e non solo per il calcio), germogliò quando si trattò di fermare i 'crucchi', ormai lanciati verso Milano. Ragazzi, cercate in rete, chiedete ai Prof, fatevi consigliare un libro. Erano vostri coetanei, vivevano un altro spazio e un altro tempo, ma avevano sogni piccoli e grandi, come voi. Meritano di essere ricordati, non nelle agiografiche illustrazioni dei libri di testo, ma come carne viva, come i nonni a cui dobbiamo la possibilità oggi di azzuffarci sull'alternanza scuola-lavoro... scoprirete un mondo diversissimo eppure con sorprendenti punti di contatto. Vizi italici di allora, che sono sopravvissuti ai decenni e a due guerre. Vigliaccherie ed eroismi, imboscati e coraggiosi, incapaci e fenomeni, codardi ed eroi ai limiti della pazzia, uomini per tutte le stagioni (Badoglio) e uomini tutti d'un pezzo. Ancora, Caporetto, il Tagliamento, il Piave, il Grappa, Vittorio Veneto, Cadorna e Diaz, fanti, troppi fanti dimenticati. Erano i nonni. Erano italiani.
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