Europa, obbligo dei test prima delle partenze dalla Cina

Europa, obbligo dei test prima delle partenze dalla Cina

Europa, obbligo dei test prima delle partenze dalla Cina   Photo Credit: Fotogramma.it


05 gennaio 2023, ore 08:00

Nonostante le proteste di Pechino l’Europa tira dritto e incoraggia fortemente gli Stati a introdurre, per tutti i passeggeri in partenza dalla Cina verso gli Stati membri, la richiesta di un tampone negativo condotto non oltre 48 ore prima della partenza

Chi vorrà viaggiare dalla Cina verso l'Unione avrà l'obbligo di un tampone negativo fatto prima della partenza, da ripetersi poi all'arrivo. Il meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi (Ipcr), dopo una riunione fiume di oltre sei ore, ha annunciato che gli Stati membri sono "fortemente incoraggiati" a introdurre il requisito di un test negativo fatto 48 ore prima della partenza. Scatteranno poi altre misure di contenimento e monitoraggio, dall'analisi con sequenziamento delle acque reflue dei voli, per individuare l'insorgenza di nuove varianti, la raccomandazione di mascherina a bordo dei voli dalla Cina e altri test a campione sui viaggiatori.

INASCOLTATE LE PROTESTE DEL PAESE DEL DRAGONE

A nulla sono valse le proteste di Pechino alla vigilia contro una misura che ha definito "non scientifica" e "inaccettabile". A dispetto del fatto che solo poche settimane fa era la Cina a imporre in arrivo quarantene rigide (e costose, visto l'obbligo di usare hotel dedicati). Prima di decidere a dicembre di rinunciare alla politica della 'tolleranza zero', perseguita con insistenza nei tre anni della pandemia, e all'origine anche di violente proteste nel Paese. "Prendiamo le misure che riteniamo giustificate in linea con l'evoluzione della situazione in Cina. Si basano sulle discussioni tra i nostri esperti e scienziati", ha replicato la portavoce della Commissione Dana Spinant, in attesa che le proposte degli esperti del Comitato per la sicurezza sanitaria andassero al vaglio del meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi (Ipcr), convocato dalla presidenza svedese dell'Ue. Punti fermi, avere un "approccio coordinato", con una "gran maggioranza di Paesi a favore dell'introduzione di test prima della partenza", emersa già alla vigilia.

L’OMS CON L’OCCIDENTE

La cautela dell'Occidente, con misure già annunciate sugli arrivi dalla Cina da Usa e, tra i primi, dall'Italia, sembra supportata dalla valutazione dell'organizzazione mondiale della sanità: le statistiche ufficiali cinesi, ha affermato l'Oms, non sono al passo con la ripresa dell'epidemia nel Paese. "Riteniamo che le cifre attualmente pubblicate dalla Cina sotto-rappresentino il reale impatto della malattia in termini di ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva e soprattutto in termini di decessi", ha affermato il responsabile dell'Oms per la gestione delle emergenze sanitarie Michael Ryan, responsabile dell'Oms. Anche il Giappone ha deciso ulteriori controlli alle frontiere per chi arriva dalla Cina e da sabato i viaggiatori in arrivo dal Paese dovranno presentare un tampone negativo prima di imbarcarsi verso il Paese e sottoporsi a un ulteriore test all'arrivo.


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