18 aprile 2024, ore 18:00
L’ex vicesegretaria del Partito democratico dal 2019 ha preso il posto di Roberto Gualtieri alla guida della commissione ECON a Bruxelles
È regola che gli eurodeputati uscenti svuotino i loro uffici prima della fine della legislatura e prima di conoscere l’esito delle elezioni. Se ricandidati e rieletti potranno riportare tutto in Parlamento. Ecco perché in questi giorni si stanno facendo gli scatoloni, letteralmente. Quella della prossima settimana sarà l’ultima plenaria di questa legislatura europea. A Strasburgo gli eurodeputati cercheranno di chiudere in fretta gli ultimi dossier ora che mancano meno di due mesi alle elezioni. Ultimi giorni di lavoro anche a Bruxelles, da dove ha parlato a RTL 102.5 la presidente della Commissione per i problemi economici e monetari dell’europarlamento Irene Tinagli, in quota Partito democratico. “Importante che i partiti si aprano ai civici ma serve un’idea di squadra”. Schlein? “Pacata”.
Europee, il nodo dei candidati civici
Per le candidature ufficiali bisognerà ancora aspettare ma le delegazioni uscenti vogliono in gran parte mantenere il seggio, “continuare il lavoro”. La candidatura di figure civiche esterne ai partiti rischia però di togliere preferenze a chi spera di essere rieletto. Il problema si è posto anche per il Partito democratico, per cui di nomi “civici” se ne sono ipotizzati diversi, dall’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio alla giornalista Lucia Annunziata. “Tutti nomi di alto profilo” secondo Tinagli. “Mi piace che ci sia un mix, è importante che i partiti si aprano, così come è stato per il mio percorso. Dico semplicemente che uno deve avere in mente la squadra che vuole portare a Bruxelles. Qui siamo compatti, tra le squadre più numerose. Il valore dipende dalla storia di ognuno”. E ancora: “È strano parlare di società civile come se chi fa politica sia incivile”.
Schlein? “Resiste alle provocazioni”
Schlein sta facendo bene? “Sta facendo tutto ciò che serve perché il PD abbia una buona performance alle europee e un’identità più marcata di partito leader dell’opposizione e del centrosinistra. Mi sembra ce la stia mettendo tutta e che stia lavorando bene con Bonaccini. È pacata e in grado di resistere alle provocazioni. Il Partito democratico sta tenendo bene”.
PNRR e debito comune
“Ci sono state un po’ di difficoltà nei bandi ma tecnicamente l’Italia è abbastanza in linea con le tempistiche” racconta Tinagli. “Il PNRR però vuol dire realizzare riforme e opere che mettano in moto la crescita”. Il passaggio dal governo Draghi al governo Meloni “ha determinato un’attesa di dieci mesi prima di poter avere il piano rivisto e la nuova governance, che questo governo ha stravolto portandola dal ministero dell’Economia a Palazzo Chigi. È stato un male, ci sono stati molti ritardi”. Sulla grande quantità di fondi presi a debito dal nostro Paese, “l’Italia era stato il Paese più colpito. Il governo Draghi su questo ha mantenuto l’impostazione del governo Conte, pensando di farcela è stato giusto prendere quei soldi”. E sull’ipotesi di fare altro debito comune in altri ambiti, “ha senso solo se si definiscono delle priorità e si trovano strategie chiare per ripagarlo”.