Europee, Picierno (PD), "Schlein e altri leader non dovrebbero candidarsi"

Europee, Picierno (PD), "Schlein e altri leader non dovrebbero candidarsi"

Europee, Picierno (PD), "Schlein e altri leader non dovrebbero candidarsi"   Photo Credit: agenziafotogramma.it


20 aprile 2024, ore 13:15

Da Bruxelles parla la vicepresidente uscente dell'Europarlamento in quota Partito democratico

Alla vigilia della direzione nazionale del Partito democratico e dell'avvio ufficiale della campagna elettorale si ragiona delle candidature per le prossime elezioni europee di inizio giugno. Anche nel PD resta il nodo dei candidati civici esterni e della ricandidatura degli europarlamentari uscenti. Da Bruxelles ha parlato a RTL 102.5 la vicepresidente dell'Europarlamento Pina Picierno, in quota Partito democratico. "Spero riusciremo a tenere gli stessi parlamentari di questa legislatura e spero arriveremo a più del 20% con una buona campagna elettorale. Non mi pare un risultato difficile da raggiungere, è alla portata". Tandem con Decaro? "È un punto di riferimento importante per il mezzogiorno e un ottimo candidato, ma io faccio campagna per me". E sulla segretaria Schlein: "Non dovrebbe candidarsi come nessun altro leader di partito".

"I leader non dovrebbero candidarsi"

"Il PD non è fatto da una sola donna al comando, in positivo e in negativo" racconta Picierno. "Penso che le elezioni europee non siano il secondo tempo delle elezioni politiche e per questa ragione penso e credo che i leader di tutti i partiti non dovrebbero candidarsi, non solo Elly Schlein". Sui sondaggi e sul possibile risultato elettorale, se anche non si dovesse raggiungere la soglia del 20% Picierno non vede in dubbio la leadership del partito: "Non possiamo fare un congresso all'anno". 

Meno valore agli uscenti? "Ho denunciato questo rischio"

"L'impegno per il processo di integrazione europea è un impegno che credo valga la pena di vivere totalmente. Io sono profondamente europeista" continua Picierno, "penso che l'impegno che abbiamo svolto con disciplina e onore nel solco di David Sassoli valga l'impegno politico di una vita". Meno valore ai candidati uscenti? "Lo penso. Ho denunciato il rischio che vedo concreto di non valorizzare il lavoro che qui si è fatto in tutta la delegazione. In questi anni siamo stati un modello di leadership e di lavoro. E questo lavoro va valorizzato. Il rischio di mettere tutti capolista esterni è di dare l'idea di non avere risorse all'interno del partito". Tra i nomi che nelle ultime settimane sono usciti, tra gli altri, l'ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio e la giornalista Lucia Annunziata. "Tutte le personalità esterne di cui si è parlato hanno indiscutibile valore, ma il PD dispone di donne e uomini eccellenti e secondo me fare un mix giusto di esterni e personalità che hanno lavorato in questi anni è il modo migliore di presentarsi all'elettorato".

La questione femminile

Questione femminile nel PD? "C'è una questione di genere nella politica italiana. Il PD è un partito femminista, quindi è chiaro che la questione dovrà essere affrontata come si deve". Per le elezioni europee, "c'è un problema rispetto alle donne uscenti. Siccome la legge elettorale impone che una delle preferenze debba andare a un genere diverso, se c'è una capolista donna esterna e si candida anche la segretaria, in quel caso le candidate donne dovrebbero chiedere di non votare o la segretaria o la capolista, il che è una cosa singolare. Le liste vanno composte in maniera intelligente".


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