29 marzo 2021, ore 12:11 , agg. alle 14:30
A Roma in programma tre partite del girone degli azzurri e un quarto di finale; entro il 7 aprile le varie nazioni dovranno comunicare all'Uefa la disponibilità ad una parziale riapertura al pubblico negli stadi
Ancora pochi giorni, poi conosceremo le intenzioni dell’Uefa sul prossimo campionato europeo. La manifestazione continentale avrebbe dovuto disputarsi nell’estate del 2020, a causa del Covid è slittata di un anno. Nei progetti avrebbe dovuto essere il primo Europeo itinerante, con le partite in programma in dodici diversi paesi. Ovviamente il dilagare del virus e le limitazioni agli spostamenti hanno messo tutto in discussione. Qualche speranza in più arriva dalla campagna vaccinale, che sta accelerando e che presumibilmente tra un paio di mesi sarà ben avviata.
RISPOSTA ENTRO IL 7 APRILE
L’Uefa vorrebbe evitare di giocare in stadi vuoti. Tanto che ha chiesto ai vari paesi ospitanti la disponibilità a garantire il – sia pur parziale – accesso del pubblico negli impianti. Naturalmente dovranno essere persone già vaccinate, oppure con un tampone negativo appena effettuato. All’ingresso verrà misurata la temperatura corporea e all’interno dello stadio si dovrà rispettare il distanziamento sociale e sarà obbligatorio indossare la mascherina. Entro il prossimo 7 aprile le varie Nazioni dovranno comunicare la loro disponibilità ad aprire le porte degli impianti. Chi dirà no, rischierà di perdere la possibilità di ospitare partite.
INCOGNITA OLIMPICO
In Italia sono in programma quattro partite allo stadio Olimpico di Roma: i tre incontri del girone degli azzurri, contro Turchia Svizzera e Galles, e un quarto di finale. Peraltro Italia-Turchia sarà la gara inaugurale della competizione in programma l’11 giugno. La Federcalcio ovviamente spera che il programma possa essere rispettato. Ma tutto dipenderà dalla disponibilità ad aprire le porte al pubblico. La decisione spetta al governo dopo il parere del Comitato Tecnico Scientifico. A quanto risulta il CTS cercherà di dare una risposta positiva per far arrivare un segnale di ripartenza, con lo sport ancora una volta chiamato a una funzione sociale. Certo, dipenderà dall’andamento dei contagi e dall’accelerazione della campagna vaccinale. Non sarebbe male avere qualche settimana in più per poter decidere, ma il timore è che l’Uefa non aspetti. All’Olimpico verrebbero fatti entrare tra i quindicimila e i ventimila spettatori, meno di un terzo della capienza massima.
PROGRAMMA ITINERANTE
Da calendario originale, le partite dell’Europeo itinerante si dovrebbero giocare in queste dodici città: Roma, Londra, Monaco di Baviera, Bilbao, Amstredam, Copenaghen, Dublino, Glasgow, San Pietroburgo, Bucarest e Baku. Le due semifinali e la finale sono in programma a Londra, stadio Wembley. Nelle ultime settimane era circolata la proposta di far disputare tutte le partite nel Regno Unito, ma questa ipotesi ora sembra tramontata. L’Europeo sarà itinerante e con almeno un po’ di pubblico, al massimo verrà tagliata qualche sede di gara, con un maggior numero di partite riprogrammate nelle città in vantaggio sul virus.