08 ottobre 2021, ore 15:00
Soddisfatto Marco Cappato, dell'associazione Luca Coscioni. Ora tocca al Parlamento
Depositate in Cassazione oltre un milione e duecentomila firme, raccolte in oltre mille comuni da 13mila volontari, per chiedere un referendum sull'Eutanasia legale. I documenti sono stati consegnati questa mattina da Marco Cappato dell'associazione Luca Coscioni e dai coordinatori del comitato. A piazza Cavour presente, tra gli altri, Valeria Imbrogno la compagna di Fabiano Antonioni, Dj Fabo, morto in Svizzera con il suicidio assistito il 27 febbraio del 2017. Il risultato è stato ottenuto anche attraverso la raccolta di firme digitali, che sono state ben 400mila.
Il grande lavoro di Marco Cappato
"Oltre un milione e duecentomila cittadini italiani chiedono che finalemente si possa decidere di non dover più imporre contro la volontà del malato la sofferenza come una tortura insopportabile. Poter decidere finalmente tra l'eutanasia clandestina che c'è già in Italia e quella legale fatta di regole, responsabilità, conoscenza, per chi vuole vivere'". Così si è espresso Cappato, dell'associazione Luca Coscioni, prima dell’ingresso in Cassazione. "Il referendum non è fatto contro i partiti e la politica ma è uno strumento per aiutarli a riprendere un contatto con la realtà sociale e con le persone”, ha concluso.
Parla Mina Welby
"Nessuno dei cittadini vuole morire, anche chi è in gravi condizioni. Ma io credo che quando la sofferenza è talmente grande e terribile ognuno abbia il diritto di dire basta. Non è sempre necessaria l'eutanasia e questo lo voglio dire al Vaticano: a mio marito non è stato fatto il funerale nonostante non fosse eutanasia la sua morte. Era semplicemente l'interruzione della ventilazione artificiale, divenuta per lui insopportabile". Queste le parole di Mina Welby, vedova di Piergiorgio, che da anni si batte per la legalizzazione dell'eutanasia.
Ora tocca al Parlamento
Con il deposito delle firme in Cassazione si conclude il percorso di partecipazione popolare a un tema molto sentito nel Paese. "Le firme raccolte sono un forte segnale per portare avanti con determinazione la nostra legge per depenalizzare l'intervento di terze persone in aiuto di chi è in fine vita, affetto da malattie non curabili e sofferenze atroci. Ci riferiamo al testo che interviene sull'art. 580 del codice penale e che mercoledì prossimo le commissioni Giustizia e affari Sociali inizieranno a votare. Il 25 ottobre è previsto l'avvio della discussione in Aula". Così Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, deputato del Movimento 5 stelle.