Fabio Rovazzi, Per divertirsi non c'è bisogno di drogarsi
Fabio Rovazzi: "Per divertirsi non c'è bisogno di drogarsi"
21 giugno 2016, ore 14:13
agg. 28 giugno 2016, ore 10:22
A RTL.it il fenomeno del momento che ha conquistato il disco d'oro con "Andiamo a comandare" solo con lo streaming
Quasi 22 milioni di visualizzazioni su Youtube e - per la prima volta nella storia del mercato discografico italiano - disco d'oro solo con lo streaming. Abbiamo incontrato il "fenomeno" del momento Fabio Rovazzi (mentre è in studio di registrazione già per il prossimo brano) che sta spopolando con il suo inno "Andiamo a comandare". Milanese, 22enne, faccia da bravo ragazzo, vive da solo da tre anni, Fabio dice la sua sulla canzone: "Non saprei dire che cosa funziona ma penso che ci siano una serie di elementi come la musica, l'elettronica e la coreografia che è nata per un gioco tra amici".
Dunque il successo di "Andiamo a comandare" nasce da una serie di piccole cose?
Certo, la musica elettronica penso sia molto ben prodotta e comunque in sé la canzone è orecchiabile. C'è poi il video che ha tante caratteristiche che possono catturare l'attenzione. Però intendiamoci, non so ancora oggi il perché di tutto questo successo.
"Andiamo a comandare" è anche un invito politico a riprendere in mano il potere?
Può anche esserci questa interpretazione ma in realtà la canzone ha sfumature leggere e di divertimento. Vorrei non parlare di politica...
Canti "Non mi fumo canne, sono anche astemio, io non faccio brutto". Un po' controcorrente, no?
E' quello che sono io. Ho iniziato come videomaker per i locali e ho girato parecchio nei locali. Posso dire che non mi piacciono gli eccessi ed è anche per questo che sono rimasto nauseato da certe cose. Ma ripeto è solo un mio punto di vista, frutto della mia esperienza. Per divertirsi non c'è bisogno di drogarsi.
A proposito di locali, diversi sono stati chiusi anche per droga. Qual è la soluzione?
Non esiste e penso anche che qualsiasi tipo di proibizionismo crei solo altri problemi. Tutto dipende dalla nostra coscienza, dal nostro senso di responsabilità e saper dire di no.
Qual è stato per te il passaggio da videomaker a protagonista musicale?
Facevo video già da molto tempo e poi mi sono detto 'ma invece di dare le mie idee per gli altri perché non provarci in prima persona?' e così è andata. E' stata una scommessa come poteva andare bene poteva andare male.
Come stai gestendo questa popolarità improvvisa?
Grazie al mio team di lavoro, a Fedez, J-Ax e Newtopia. Senza di loro sarebbe difficilissimo saper gestire tutto. Finché ero un autodidatta e nel mio piccolo era possibile organizzarsi ma ora tra mille impegni direi proprio che è necessaria una bella squadra come quella che ho e gestita da quelli che per me sono dei numeri 1.
Vuoi continuare con la musica o occuparti nel frattempo di altri progetti?
Vorrei concentrarmi sul discorso musicale e non a caso sono già in studio per la prossima canzone...
Ci farai ballare anche questo inverno?
Lo spero proprio!
A proposito di ballo ma la coreografia (anch'essa tormentone) di "Andiamo a comandare" come nasce?
Da un gioco con i miei amici. L'avevamo vista da qualche parte, niente di professionale, e lo facevamo tra noi. Poi è finito nel video!
A 22 anni, hai successo, vivi ancora con i tuoi?
No vivo da solo da tre anni.
Come mai? Voglia di indipendenza?
Diciamo scelta di vita dal momento che della scuola non ne volevo sapere, così ho mollato tutto e rinchiuso nella mia cameretta mi sono dato da fare e ho fatto tutto da autodidatta.
Certo, la musica elettronica penso sia molto ben prodotta e comunque in sé la canzone è orecchiabile. C'è poi il video che ha tante caratteristiche che possono catturare l'attenzione. Però intendiamoci, non so ancora oggi il perché di tutto questo successo.
"Andiamo a comandare" è anche un invito politico a riprendere in mano il potere?
Può anche esserci questa interpretazione ma in realtà la canzone ha sfumature leggere e di divertimento. Vorrei non parlare di politica...
Canti "Non mi fumo canne, sono anche astemio, io non faccio brutto". Un po' controcorrente, no?
E' quello che sono io. Ho iniziato come videomaker per i locali e ho girato parecchio nei locali. Posso dire che non mi piacciono gli eccessi ed è anche per questo che sono rimasto nauseato da certe cose. Ma ripeto è solo un mio punto di vista, frutto della mia esperienza. Per divertirsi non c'è bisogno di drogarsi.
A proposito di locali, diversi sono stati chiusi anche per droga. Qual è la soluzione?
Non esiste e penso anche che qualsiasi tipo di proibizionismo crei solo altri problemi. Tutto dipende dalla nostra coscienza, dal nostro senso di responsabilità e saper dire di no.
Qual è stato per te il passaggio da videomaker a protagonista musicale?
Facevo video già da molto tempo e poi mi sono detto 'ma invece di dare le mie idee per gli altri perché non provarci in prima persona?' e così è andata. E' stata una scommessa come poteva andare bene poteva andare male.
Come stai gestendo questa popolarità improvvisa?
Grazie al mio team di lavoro, a Fedez, J-Ax e Newtopia. Senza di loro sarebbe difficilissimo saper gestire tutto. Finché ero un autodidatta e nel mio piccolo era possibile organizzarsi ma ora tra mille impegni direi proprio che è necessaria una bella squadra come quella che ho e gestita da quelli che per me sono dei numeri 1.
Vuoi continuare con la musica o occuparti nel frattempo di altri progetti?
Vorrei concentrarmi sul discorso musicale e non a caso sono già in studio per la prossima canzone...
Ci farai ballare anche questo inverno?
Lo spero proprio!
A proposito di ballo ma la coreografia (anch'essa tormentone) di "Andiamo a comandare" come nasce?
Da un gioco con i miei amici. L'avevamo vista da qualche parte, niente di professionale, e lo facevamo tra noi. Poi è finito nel video!
A 22 anni, hai successo, vivi ancora con i tuoi?
No vivo da solo da tre anni.
Come mai? Voglia di indipendenza?
Diciamo scelta di vita dal momento che della scuola non ne volevo sapere, così ho mollato tutto e rinchiuso nella mia cameretta mi sono dato da fare e ho fatto tutto da autodidatta.