Fabrizio Pregliasco su RTL 102.5: "Il virus rimarrà per qualche tempo, ma la vaccinazione riduce il rischio di nuove ondate"

Fabrizio Pregliasco su RTL 102.5: "Il virus rimarrà per qualche tempo, ma la vaccinazione riduce il rischio di nuove ondate"

Fabrizio Pregliasco su RTL 102.5: "Il virus rimarrà per qualche tempo, ma la vaccinazione riduce il rischio di nuove ondate"


Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, è stato ospite in Non Stop News questa mattina con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, in Non Stop News ha parlato della differenza tra influenza stagionale e Covid, come riconoscere e distinguere i diversi sintomi ma si è anche soffermato sull’ipotesi di prolungare lo stato di emergenza e sull’eventualità che ci si debba vaccinare contro il coronavirus ogni anno.

Come riconoscere la differenza tra influenza stagionale e Covid

È veramente difficile – ha spiegato il virologo -. La vera influenza inizia con febbre elevata, la presenza di almeno un sintomo generale, dolori muscolari e articolari e sintomi respiratori, quindi naso chiuso e naso che cola. È molto simile purtroppo al Covid, quindi ci vorrà il tampone. La variante delta non ha più le caratteristiche peculiari come la perdita di olfatto o di gusto che orientavano, quindi diciamo che se ci sono solo uno dei sintomi – raffreddore, naso chiuso – allora invece, si , potrebbero essere dei virus ‘cugini’, ovvero stagionali. Il grosso dell’influenza arriverà da dicembre in poi, quando il freddo sarà più prolungato”.

Vaccino antinfluenzale e vaccino anti Covid in un’unica seduta?

È una buona idea. Si può fare tra l’altro nella stessa seduta braccio destro e sinistro, così ci si toglie il pensiero – ha detto Fabrizio Pregliasco -. Non ci sono problemi né per quanto riguarda la protezione garantita, né effetti avversi eventuali temuti più alti. Due vaccinazioni che si complementano e che penso nel prossimo futuro, almeno per i soggetti più fragili, diventeranno per qualche tempo un appuntamento annuale. Ora si sta valutando, sulla base di quello che sarà l’andamento prossimo del Covid, una vaccinazione per tutti probabilmente. Almeno come primo giro, in una situazione in cui il Covid ancora ci infastidisce e questo era un po’ naturale: è freddo, si sta più al chiuso, si apre di più la vita grazie ai vaccini, ma ci sono più occasioni per il virus di infettarci”.

L’ipotesi di vaccinarsi ogni anno

Dobbiamo immaginare questa pandemia come un sasso nello stagno che causa delle onde: quelle improvvise che ci hanno spiazzato. Ora delle ondulazioni che via via andranno a tranquillizzarsi e sicuramente noi nel prossimo futuro avremo anche nuovi farmaci antivirali specifici, che quindi potranno aggredire chi si infetta e quindi ridurre il peso di questa malattia – ha aggiunto Pregliasco - . Questo virus ci rimarrà un po’ in mezzo ai piedi per qualche tempo, ma sicuramente la vaccinazione che abbiamo potuto fare sta velocizzando la modalità di convivenza e di riduzione di quelli che sono gli effetti che potevano ancora esserci: altre onde ancora più fastidiose soprattutto nei periodi più freddi, quelli invernali”.

Obbligo di mascherina all’aperto in Campania

 “Considerando che in questo momento ogni contatto fra persone rappresenta una possibilità con una probabilità bassissima di rischio, meglio li gestiamo e meglio è – ha detto -. Dal punto di vista tecnico, la mascherina in questo momento e in questo periodo di sbalzi termici, aiuta. Poi è un problema di equilibrio, di gestione, di buon senso e a volte quando non c’è finisce che si arriva a questa indicazione più stringente, perché mi rendo conto che ci siamo stufati di dover limitare la nostra vita a causa di questo virus, ma queste ondulazioni continue sono un fatto che in qualche modo dobbiamo tenere in conto ancora per qualche anno. Con sempre meno intensità e sempre con meno fastidi”.

L’ipotetico prolungamento dello stato di emergenza

L’inverno, metaforicamente parlando, sarà l’ultima battaglia. A meno che non arrivi una variante più coraggiosa. È un fatto naturale quello dei virus che provano a produrre nuove varianti, esse ora tendono a essere meno invasive e meno fastidiose: i virus sono dei parassiti assoluti che hanno bisogno di noi per replicarsi e diffondersi. Questo virus è già riuscito a farlo: nella gran parte dei casi provoca malattie banali, rende meno percepita la pericolosità ma in realtà poi questo ampia la diffusione. Quindi l’ultima battaglia penso sia questo inverno, poi potrebbe essere in discesa”.



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