Faccia a Faccia tra Pietro Orlandi e il Promotore di Giustizia vaticano. Depositata memoria
11 aprile 2023, ore 21:28 , agg. alle 22:16
Oltre sette ore di colloquio col pg Diddi, richiesto dallo stesso Pietro Orlandi, fratello della quindicenne scomparsa nel nulla 40 anni fa
Per la prima volta il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, insieme all'avvocato Laura Sgrò, ha incontrato in Vaticano il promotore di giustizia Alessandro Diddi, che alla fine dello scorso anno ha riaperto l'inchiesta sulla scomparsa - il 22 giugno di 40 anni fa - della quindicenne figlia di un commesso della Prefettura della casa pontificia. E' stato un lungo colloquio, durato oltre sette ore, fortemente auspicato da Pietro e dai rappresentanti della famiglia, su quello che è diventato uno dei maggiori casi irrisolti della storia italiana e vaticana, e sul quale il fratello della ragazza misteriosamente scomparsa ha sempre sostenuto che Oltretevere c'è ancora chi conosce la verità.
IL COLLOQUIO
Arrivando nel primo pomeriggio in auto insieme all'avv. Sgrò. Pietro Orlandi si è detto "fiducioso" sull'incontro che, come ha spiegato più volte, attendeva da due anni, convocato dal magistrato vaticano anche a seguito della serie di denunce della famiglia. "Il grande giorno è arrivato ora vediamo come va", ha detto ai giornalisti in attesa, aggiungendo apprezzamenti molto positivi sulle dichiarazioni rilasciate dal pg Diddi in un'intervista al Corriere della Sera. "Abbiamo depositato una memoria, il Pm sta facendo il suo lavoro, credo che siano in una fase di approfondimento di questa memoria e della documentazione rilasciata in precedenza", ha detto in serata l'avv. Sgrò, rilasciando alcune dichiarazioni alla stampa mentre Pietro Orlandi si trovava ancora a colloquio con il pg Diddi. Sgrò ha riferito che Pietro Orlandi ha incontrato Diddi in qualità di "testimone", "per questo la mia presenza non è prevista". Ha quindi aggiunto che si augura che dall'attività di indagine del pg vaticano ora "saltino fuori i dossier". "Il promotore sta facendo il suo lavoro, Pietro mi ha detto poco fa che ne avrà ancora per un pò", "sicuramente è un momento importante dopo tanti anni anche dopo le parole che abbiamo letto stamattina in cui il promotore diceva che il Santo Padre ha dato piena libertà nelle indagini", ha sottolineato l'avv. Sgrò.
LA SPERANZA CHE SI APRA UNA NUOVA PAGINA DI STORIA
"L'augurio nostro - ha proseguito - è che finalmente si possa fare luce su questa vicenda e che si possa davvero scrivere una pagina di storia. Questo lo dico anche da cittadina perché oggi ho letto della volontà del promotore di voler collaborare anche con la giustizia italiana e questa è storia: sarebbe la prima volta nella storia italiana in cui il Vaticano e l'Italia, avvalendosi del Concordato, davvero in uno scambio reciproco possano mettere a disposizione l'uno dell'altro gli elementi che hanno a disposizione, per Emanuela, per questa famiglia nonostante siano passati 40 anni". "Speriamo che la giornata di oggi sia fruttuosa, come auguriamo che tutto il lavoro del promotore possa essere fruttuoso e che questa giornata possa essere presa di grande auspicio per il Senato che deve ancora calendarizzare il voto per la commissione di inchiesta, noi siamo fiduciosi che possa avvenire entro la fine del mese", ha detto ancora la legale della famiglia Orlandi. Nella memoria, ha spiegato l'avv. Sgrò, "abbiamo raccolto un po' di elementi da un po' di tempo a questa parte, sono frutto di un lavoro di indagini difensive, l'abbiamo messa a disposizione del promotore ora tocca a lui fare le indagini adeguate, valutare la fondatezza e la completezza e soprattutto rimettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Questa mattina abbiamo letto pure che avrebbe trovato delle carte impolverate e questa cosa è bella visto che fino a questo momento il Vaticano ha sempre detto di non avere fascicoli e incartamenti quindi siamo fiduciosi nelle carte impolverate". Alla domanda su che indagini potrebbe fare il pm vaticano, la legale ha risposto: "Sicuramente ha a disposizione degli archivi cui noi non abbiamo mai avuto accesso, quindi l'augurio è che questi ventilati dossier di cui si parla da molti anni di fatto possano saltare fuori". "Di fatto ci sono delle persone ancora vive che possono dare il loro contributo, anche questo è molto importante. Certo è vero che il pm vaticano ha giurisdizione soltanto in questo fazzoletto di terra cui la procura di Roma non è mai riuscita ad accedere", ha concluso l'avv. Sgrò. "Attraverso le rogatorie, quindi se il promotore farà come ci auguriamo al meglio il suo lavoro, e lo stato metterà le sue risultanze anche a disposizione della commissione di inchiesta, questa volta un passetto avanti si farà".