Fassino e il profumo rubato: l'ex ministro paga 500 euro, caso archiviato

Fassino e il profumo rubato: l'ex ministro paga 500 euro, caso archiviato

Fassino e il profumo rubato: l'ex ministro paga 500 euro, caso archiviato   Photo Credit: agenziafotogramma.it


11 ottobre 2024, ore 15:00

Ecco come è andata a finire la vicenda con protagonista il parlamentare del Pd

Si chiude con 500 euro di ammenda e con l'archiviazione il caso Fassino-profumo che era rimbalzato su quotidiani, siti e social negli scorsi mesi.

Fassino e il profumo: cosa era successo

Aelia Lagardere, la società che gestisce il duty free del Terminal 1 dell’aeroporto di Fiumicino, aveva denunciato Piero Fassino per aver tentato di portar via dagli espositori, senza pagarlo, un profumo. L'episodio risale al 15 aprile scorso, quando il politico stava per salire su un aereo diretto a Strasburgo. Il parlamentare del Pd si era da subito giustificato con i vigilantes che lo avevano 'beccato' spiegando di essere uscito erroneamente dal perimetro del negozio perché era in quel momento al telefono: "Volevo comprare quel profumo per mia moglie. Avevo il cellulare in una mano e il trolley nell'altra e venni distratto da una telefonata. Ho appoggiato il profumo in tasca in attesa di andare alle casse, quando si è avvicinato l'addetto alla vigilanza. In vita mia non mi sono mai appropriato di alcunché. È tutto un malinteso”. Insomma, una classica svista da distrazione. L'ex sindaco di Torino e ministro della Giustizia si era proposto di pagare un prezzo maggiorato per il profumo Chance di Chanel da 130 euro.

I precedenti

L’informativa della Polaria, lunga quattro pagine, finita sul tavolo del sostituto procuratore Alessandro Gentile, aveva in allegato cinque video. "Fassino? La prima volta che l’abbiamo pizzicato è stato sotto Natale. L’abbiamo perdonato. Però poi l’ha rifatto ancora, e ancora…", aveva raccontato un dipendente. Tra i precedenti episodi uno risalirebbe a poco prima di Natale e l'altro il 27 marzo scorso.

La decisione del giudice

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Civitavecchia ha accettato il risarcimento proposto dall’avvocato Nicola Gianaria. Ed è arrivata l’archiviazione per "condotta riparatoria". Il giudice ha considerato anche la "particolare tenuità" del fatto e che Fassino fosse incensurato. A raccontare la fine della storia di Fassino e del furto del profumo sono oggi alcuni quotidiani, tra cui La Stampa e Il Messaggero. Al momento non si registrano dichiarazioni e commenti ufficiali da parte di Fassino.

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