Federazione Anarchica Informale, scattano arresti della Polizia, Attentati per uccidere

Federazione Anarchica Informale, scattano arresti della Polizia: "Attentati per uccidere"

Federazione Anarchica Informale, scattano arresti della Polizia: "Attentati per uccidere"


06 settembre 2016, ore 14:47 , agg. alle 10:03

Per l'operazione a Torino sette anarchici arrestati e otto indagati

Una vasta operazione della Polizia è stata portata a termine contro la Federazione Anarchica Informale (FAI) in diverse città italiane dalla Digos di Torino. Sette gli arrestati, otto invece risultano indagati, una trentina le perquisizioni. Le accuse per gli indagati sono di associazione con finalità di terrorismo. Tra gli obiettivi dall'associazione, che aveva base a Torino, quelli istituzionali, come caserme di carabinieri, polizia e dei vigili urbani, istituzioni politiche e amministrative, ma anche giornalisti, strutture aziendali e Università
L'inchiesta è partita da Torino, dalle indagini sulle bombe nei cassonetti nel quartiere Crocetta. L’organizzazione anarchica, di cui avrebbero fatto parte le 7 persone arrestate e gli 8 indagati, non escludeva la possibilità di uccidere, non solo uomini in divisa, ma anche gente comune ed esponenti del mondo dell’imprenditoria e della politica. Per tredici anni la Federazione Anarchica Informale, strutturata per nuclei e operante attraverso diverse sigle eversive, ha seminato il panico progettando almeno 50 azioni in varie regioni. A tutti, arrestati e indagati, è contestato il reato di associazione finalizzata al terrorismo. Tra i vari attentati attribuiti all’organizzazione anche quelli a danno di Sergio Cofferati e Sergio Chiamparino. Due, in particolare, però, gli episodi al vaglio degli inquirenti : quello del 2 giugno 2006, alla Scuola Allievi Carabinieri di Fossano e quello del 5 marzo 2007 nella zona pedonale del quartiere Crocetta di Torino. In queste azioni gli anarchici avevano "il preciso obiettivo di uccidere" le forze dell'ordine, il personale sanitario, i vigili del fuoco. E anche i cittadini eventualmente intervenuti sul posto. Nell’operazione di oggi 32 sono state le perquisizioni in una trentina di appartamenti tra Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Abruzzo, Campania e Umbria.