Federcalcio, Gravina scrive al premier Draghi: ci aiuti a salvare le partite dell'Europeo in Italia

Federcalcio, Gravina scrive al premier Draghi: ci aiuti a salvare le partite dell'Europeo in Italia

Federcalcio, Gravina scrive al premier Draghi: ci aiuti a salvare le partite dell'Europeo in Italia


La Uefa vuole garanzie entro il 19 aprile sull'accesso di parte del pubblico all'Olimpico, chiede il 25% della capienza; il Comitato Tecnico Scientifico chiede altro tempo; intanto il presidente della Federcalcio Gravina chiede un aiuto al premier Draghi per salvare le quattro partite di Roma

UN AIUTO DA DRAGHI

Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha scritto al premier Mario Draghi, chiedendogli un aiuto per salvare le quattro partite dell’Europeo previste in Italia, allo stadio Olimpico di Roma. Secondo Gravina, si tratta di un evento di interesse nazionale. Peraltro a Roma è prevista la gara inaugurale del torneo: Italia-Turchia l’11 giugno. In programma poi le altre due partite del girone che vedranno in campo gli azzurri, contro la Svizzera (il 16 giugno) e contro il Galles (il 20 giugno). E uno dei quarti di finale. L’obiettivo dell’Uefa è giocare partite con il pubblico, in stadi dove sia stata raggiunto almeno il 25% della capienza. Non si è fatta attendere la risposta del governo, con le parole di Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport: "Mi adopererò con tutta me stessa affinchè possa essere dato il via libera per disputare queste quattro partite in Italia. Gli Europei di calcio sono un'occasione importante per il nostro Paese, possono segnare il rilancio e sottolineare l'importanza di continuare a ospitare eventi importanti come anche tanti altri che stiamo organizzando. Ci stiamo lavorando."


IL RIGORE DELL'UEFA

La scorsa settimana il governo aveva preso un impegno di massima per far entrare il pubblico. Naturalmente non al limite della capienza. Ma l’Uefa – per confermare le partite – vuole di più e chiede di specificare con precisione quante persone verranno fatte entrare allo stadio e con quali modalità. C’è anche una scadenza per fornire queste risposte: lunedì 19 aprile, tra una settimana esatta. Delle 12 sedi dell’Europeo itinerante, otto hanno già confermato ufficialmente la presenza del pubblico: si tratta di Londra, Amsterdam, Copenaghen, Glasgow, San Pietroburgo, Bucarest, Budapest, Baku. Le altre quattro sono ancora in bilico: oltre a Roma, Monaco di Baviera, Dublino e Bilbao.


IN ATTESA DEL CTS

In Italia si attende una presa di posizione del Comitato Tecnico Scientifico. Questa mattina il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha dichiarato che verrà fatto ogni sforzo per salvare le quattro partite di Roma ma ha aggiunto che sarebbe auspicabile avere dall’Uefa qualche settimana di tempo in più per dare una risposta. Perché a inizio maggio si potrà avere una idea più precisa dell’andamento dei contagi e della campagna vaccinale. Ma la scadenza del 19 aprile pare tassativa: l’Uefa ha sede in Svizzera, i ritardi non vengono presi in considerazione. Il professor Franco Locatelli ha poi precisato che la decisione finale sulla percentuale di pubblico da ammettere all’Olimpico in occasione degli Europei spetterà al mondo della politica, perché agli scienziati tocca il compito di analizzare la situazione e di fornire gli elementi utili per decidere. La sensazione è che alla fine Roma e l’Italia riusciranno a salvare la missione Euro 2020: una notizia positiva per la nazionale di Mancini, che potrà giocare con la spinta del pubblico; e per l’assetata economia italiana, che potrebbe respirare un po’ con l’indotto legato alle partite.



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