Federica Abbate, I fiori, le luci, le ombre e il mio debutto
Federica Abbate: "I fiori, le luci, le ombre e il mio debutto"
20 settembre 2017, ore 17:23 , agg. alle 10:46
La cantautrice racconta il suo esordio con il primo singolo e il nuovo progetto discografico
Chi c'è dietro le parole di "Roma–Bangkok", "In radio" o "L'amore Eternit", giusto per citarne due tra le altre sue numerose hit? C'è Federica Abbate che per la prima volta fa il salto da autrice a cantautrice con il singolo "Fiori sui balconi" che fa da apripista al nuovo disco in uscita prossimamente per Carosello Records.
Da autrice di successo a cantautrice. Quando hai deciso di passare dall'altra parte della barricata?
E' iniziato tutto dal brano “In radio”: avevo scritto questo pezzo con un taglio melodico molto “personale”, avevamo così deciso con il mio editore Klaus di Universal Publishing che poteva prestarsi benissimo ad un eventuale duetto tra un rapper e una “cantante”. Il pezzo venne così mandato a Takagi&Ketra, vennero sostituite le strofe già esistenti per fare spazio alle barre di un rapper e venne quindi trasformato in un “beat”. Con mia immensa gioia venne scelto da Marracash e quando iniziammo a ricercare la voce femminile che avrebbe cantato il ritornello ci accorgemmo che quella melodia aveva una resa particolare legata alla mia voce. Venne cosi mantenuta la mia registrazione e quella fu la mia prima esperienza da cantautrice! Capitò tutto davvero per caso inizialmente, ma ben presto nacquero altri pezzi con un taglio melodico e linguistico estremamente personali che non si prestavano ad essere interpretati da “altri” proprio perché mi appartenevano e mi ritraevano in una maniera molto intima e viscerale, oltre ad avere delle coordinate melodiche strettamente legate al mio modo di muovere la voce.Pian piano questi pezzi diventarono sempre più numerosi e provai col tempo un desiderio sempre crescente di svelarli al mondo... Ed eccomi qui!
Cosa rappresentano per te i "Fiori sui balconi"?
Fiori sui balconi è una sorta di gioco di parole che sta per “fuori come un balcone”. “Fiori sui balconi”, essendo il mio primo brano da me scritto e anche interpretato, rappresenta per me una sorta di “biglietto da visita” con cui mi presento con estrema sincerità, raccontando non solo le “luci” ma anche tutte le “ombre”, tutte le parti sbagliate, imperfette e scomode di me. Per me rappresenta il bisogno che ho da sempre avuto sin da bambina di mostrare non solo la “parte vincente", come oggi troppo spesso si fa sui social, ma sopratutto la parte più intima, vera, "normale" e umana che credo sia proprio la parte più bella e speciale di ognuno.
Hai scritto tra gli altri per Fedez, Francesca Michielin, Alessandra Amoroso, Giusy Ferreri e Michele Bravi. Un aggettivo per ognuno di loro?
Ho scritto per tanti cantanti del panorama musicale italiano ma non ti nascondo che pochissimi li conosco davvero in modo “personale” e quindi faccio molta fatica a darti degli aggettivi per descriverli. Tra i nomi che hai citato con Michele Bravi è nato oltre ad un feeling musicale speciale un feeling umano che poi si è trasformato in una bellissima amicizia: Michele è una delle persone più “sensibili” e “intelligenti” che io conosca, una persona “cristallina” e “autentica”, e davvero la sua amicizia per me è stato un dono inaspettato e tanto tanto speciale.
Cosa puoi anticiparci del tuo nuovo album?
Vi posso anticipare con immenso orgoglio che è stato prodotto da Takagi e Ketra e che per questo non avrei potuto chiedere di più dalla vita: sono per me dei maestri, dei punti di riferimento importantissimi e se questa musica è nata un merito particolare va a loro. Ho collaborato alla scrittura dei testi con “Cheope” con cui faccio ormai “coppia artistica” fissa da quando ho iniziato ufficialmente a fare l’autore e che mi ha insegnato tantissimo in questi anni, insegnandomi gli strumenti che mi hanno permesso di riuscire a trovare il “mio” linguaggio, il “mio” personale modo di raccontarmi agli altri. Vado molto orgogliosa di questo primo “album” proprio perché mi rispecchia profondamente e spero che anche tanti altri ci si possano ritrovare con la stessa forza.
E' iniziato tutto dal brano “In radio”: avevo scritto questo pezzo con un taglio melodico molto “personale”, avevamo così deciso con il mio editore Klaus di Universal Publishing che poteva prestarsi benissimo ad un eventuale duetto tra un rapper e una “cantante”. Il pezzo venne così mandato a Takagi&Ketra, vennero sostituite le strofe già esistenti per fare spazio alle barre di un rapper e venne quindi trasformato in un “beat”. Con mia immensa gioia venne scelto da Marracash e quando iniziammo a ricercare la voce femminile che avrebbe cantato il ritornello ci accorgemmo che quella melodia aveva una resa particolare legata alla mia voce. Venne cosi mantenuta la mia registrazione e quella fu la mia prima esperienza da cantautrice! Capitò tutto davvero per caso inizialmente, ma ben presto nacquero altri pezzi con un taglio melodico e linguistico estremamente personali che non si prestavano ad essere interpretati da “altri” proprio perché mi appartenevano e mi ritraevano in una maniera molto intima e viscerale, oltre ad avere delle coordinate melodiche strettamente legate al mio modo di muovere la voce.Pian piano questi pezzi diventarono sempre più numerosi e provai col tempo un desiderio sempre crescente di svelarli al mondo... Ed eccomi qui!
Cosa rappresentano per te i "Fiori sui balconi"?
Fiori sui balconi è una sorta di gioco di parole che sta per “fuori come un balcone”. “Fiori sui balconi”, essendo il mio primo brano da me scritto e anche interpretato, rappresenta per me una sorta di “biglietto da visita” con cui mi presento con estrema sincerità, raccontando non solo le “luci” ma anche tutte le “ombre”, tutte le parti sbagliate, imperfette e scomode di me. Per me rappresenta il bisogno che ho da sempre avuto sin da bambina di mostrare non solo la “parte vincente", come oggi troppo spesso si fa sui social, ma sopratutto la parte più intima, vera, "normale" e umana che credo sia proprio la parte più bella e speciale di ognuno.
Hai scritto tra gli altri per Fedez, Francesca Michielin, Alessandra Amoroso, Giusy Ferreri e Michele Bravi. Un aggettivo per ognuno di loro?
Ho scritto per tanti cantanti del panorama musicale italiano ma non ti nascondo che pochissimi li conosco davvero in modo “personale” e quindi faccio molta fatica a darti degli aggettivi per descriverli. Tra i nomi che hai citato con Michele Bravi è nato oltre ad un feeling musicale speciale un feeling umano che poi si è trasformato in una bellissima amicizia: Michele è una delle persone più “sensibili” e “intelligenti” che io conosca, una persona “cristallina” e “autentica”, e davvero la sua amicizia per me è stato un dono inaspettato e tanto tanto speciale.
Cosa puoi anticiparci del tuo nuovo album?
Vi posso anticipare con immenso orgoglio che è stato prodotto da Takagi e Ketra e che per questo non avrei potuto chiedere di più dalla vita: sono per me dei maestri, dei punti di riferimento importantissimi e se questa musica è nata un merito particolare va a loro. Ho collaborato alla scrittura dei testi con “Cheope” con cui faccio ormai “coppia artistica” fissa da quando ho iniziato ufficialmente a fare l’autore e che mi ha insegnato tantissimo in questi anni, insegnandomi gli strumenti che mi hanno permesso di riuscire a trovare il “mio” linguaggio, il “mio” personale modo di raccontarmi agli altri. Vado molto orgogliosa di questo primo “album” proprio perché mi rispecchia profondamente e spero che anche tanti altri ci si possano ritrovare con la stessa forza.