Fedez, parla il chirurgo che lo ha operato. Il commovente messaggio per Vialli
25 marzo 2022, ore 15:02 , agg. alle 20:21
Il chirurgo Massimo Falconi, che ha in cura il cantante ha rilasciato un’intervista a Repubblica
Quello che ha colpito Fedez è un tumore endocrino del pancreas. “Il tumore al pancreas più famoso è l’adenocarcinoma, che purtroppo ha una pessima prognosi ancora oggi. I tumori neuroendocrini del pancreas, invece, sono una minoranza. Ma hanno una prognosi diversa, generalmente migliore. Si hanno migliori possibilità di guarigione con le opportune terapie”, ha dichiarato il medico Massimo Falconi a Repubblica. Il chirurgo ha operato il cantante eseguendo un intervento di sei ore e asportando una porzione del pancreas colpita dalla malattia. Falconi è un professore Ordinario di Chirurgia dell’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano e presidente dell’Associazione Italiana per i Tumori Neuroendocrini. L’ospedale dal 2019 è un centro di eccellenza nella cura dei Net (Neuroendocrine Tumors) riconosciuto dalla Enets, la società europea dei tumori neuroendocrini. “Ovviamente, tutto è connesso alla precocità della diagnosi: quanto prima questa avviene, tanto maggiori sono le possibilità di cura. Non è un messaggio ottimista, ma reale”, ha proseguito il chirurgo, aggiungendo: “L’intervento non è la prassi, dipende da paziente a paziente, nonché dallo stadio in cui la neoplasia si trova nel momento in cui viene fatta la diagnosi”. Falconi ha poi dichiarato che non c’è un’età in cui c’è maggiore possibilità di sviluppo della malattia, ma che in generale si tratta di forme relativamente rare, sebbene le diagnosi sono aumentate grazie all’avanzamento di tecniche radiologiche e di endoscopia che permettono di individuare lesioni anche molto piccole. L’avanzamento degli studi medici e delle tecnologie ha permesso di scoprire questi tumori anche prima e non solo quando essi sono già diventati masse importanti. Alla domanda che riguarda i tipi di terapie previste il Professore ha risposto che “i Net sono stati precursori della target therapy, terapie oncologiche “personalizzate” a bersaglio molecolare. Accanto a queste, ci sono la Prrt, un particolare tipo di radioterapia molecolare mirata, e la chemioterapia. Ci sono diverse opzioni terapeutiche, che consentono di avere una prognosi migliore a cinque anni per i pazienti: è una buona notizia”.
La vicenda con Steve Jobs
A Steve Jobs fu diagnosticato il tumore neuroendocrino al Pancreas nel 2003 a seguito di una tac di routine, ma il fondatore di Apple non si operò subito. Scelse di curarsi, secondo alcune indiscrezioni, con diete vegane. In seguito altre visite mostrarono che la massa tumorale era cresciuta e il paziente fu dunque sottoposto a un intervento dopo cui i medici non diedero indicazioni di chemio e nei mesi successivi le cose peggiorarono. A colpirlo probabilmente fu una tipologia particolarmente maligna, capace di metastasi in altri organi. Jobs morì dopo un estremo tentativo di un trapianto di fegato.
La chiamata di Vialli
“Grazie di cuore a Luca Vialli e in bocca al lupo per la partita di stasera. Fino a qualche giorno fa non ci conoscevamo nemmeno poi una telefonata pochi giorni prima dell’intervento che difficilmente dimenticherò. Spero di poter dare un po’ di supporto alle persone così come tu hai fatto con me, davvero con il cuore”. Queste le parole scritte da Fedez in una storia Instagram, con la quale ha ringraziato per la vicinanza Gianluca Vialli, l’ex calciatore ora capo-delegazione azzurro, prima della partita tra Italia - Macedonia. Vialli lotta dal 2017 contro un tumore al pancreas. E’ stato sottoposto a un intervento chirurgico, a chemioterapia e a radioterapia. Ha sconfitto la malattia già due volte.
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