Feltri senza filtri: "Berlusconi mi ha reso ricco. Mi diede il 7% dell'azienda: una cifra imbarazzante"
Feltri senza filtri: "Berlusconi mi ha reso ricco. Mi diede il 7% dell'azienda: una cifra imbarazzante" Photo Credit: agenzia fotogramma
05 luglio 2024, ore 15:30
Al Corriere della sera il direttori racconta aneddoti e storie vissute. Un'intervista imperdibile, tutta la leggere.
Vittorio senza filtri. Come sempre, ma stavolta - forse - Feltri si racconta come non è mai accaduto. Parla anche della morte in una lunga chiacchierata con Il Corriere della sera.
Per me non è un tabù, l'ho incontrata così tante volte... La prima a sei anni. Ero il figlio più piccolo. Il giorno in cui è morto, mio papà Angelo mi fa chiamare al suo capezzale. Vuole vedermi prima di andarsene.
Io capisco subito che sta per morire. Si capisce, sai, quando uno se ne sta andando. Faccia agonica, la chiamano. Faceva fatica anche a battere le palpebre. Era malato del morbo di Addison, una cosa che oggi si cura con un paio di fiale di cortisone. Ma si vede che non mi bastava un lutto in giovane età
Linguaggio ruvido, quello che lo caratterizza da sempre per chiarezza e frasi ad effetto. Diventa padre giovanissimo, fa il giornalista a vent'anni perché è un ragazzo prodigio. Politicamente corretto quando serve e allo stesso tempo, come un'ossimoro, politicamente scorretto con frasi che diventano virali nei salotti tv. E' uno dei primi giornalisti ad essere opinion leader.
A ventuno anni ingravido una ragazza", dice ancora nell'intervista. "Sulle scale del suo condominio, figurati la comodità. Eravamo imprudenti e ignoranti. L'aborto allora non era possibile, la legge lo vietava, e poi io sono anche contrario. Così la sposo. Nove mesi dopo corro all'ospedale dove lei ha appena partorito. Un'infermiera del nido mi viene incontro con due fagottini in braccio.
Io chiedo: qual è il mio? E lei: tutte e due. Due femmine. Svengo. Un medico mi rianima con un'iniezione. Passo in un attimo dalla disperazione all'euforia. Ma poi subito alla disperazione. Mi dicono che la mia Maria Luisa è morta per le complicanze del parto: eclampsia. Oggi non si muore più così, vero?
"SILVIO BERLUSCONI MI HA RESO RICCO"
Per anni, Feltri ha lavorato per le aziende editoriali fondate da Silvio Berlusconi. "È l'editore che mi ha fatto ricco", ammette. Il rapporto con i soldi, negli anni, Feltri non l'ha mai nascosto: ha guadagnato grandi cifre, importanti, negli anni in cui l'editoria non conosceva crisi.
"E mai una volta che mi abbia telefonato per dirmi che cosa scrivere. Quando ereditai Il Giornale da Montanelli passai da 113mila copie a 250mila. E raddoppiai la pubblicità. Silvio, che ai numeri ci badava, chiama i suoi e dice: date a Feltri il 7% dell'azienda, un patrimonio che comprendeva anche un palazzo di sei piani. Io ne feci valutare il valore e veniva fuori una cifra imbarazzante. Così mi venne subito voglia di andarmene per farmela liquidare. Quando l'ho fatto, me la sono portata via con la carriola. Un editore così non puoi non amarlo. Però non ricordo di aver pianto.
L'AMORE PER I GATTI
Ama i gatti. E in una recente telefonata a Protagonisti, su RTL 102.5, Feltri li ha definiti "anarchici, ma non comunisti". Feltri ha un cuore d'oro: ha sempre amato gli animali. Sempre ad Antonio Polito del Corriere della sera dice:
Una volta ho salvato dalla morte un asinello. Avevo letto sul giornale che l'avrebbero macellato a una Festa dell'Unità, così chiamai e proposi di acquistarlo. Pagai 500 euro e me lo portai a casa a Bergamo, e avresti dovuto vederlo, mi correva incontro come un cagnolone: a dispetto della fama che hanno gli asini sono intelligenti e affettuosi. Un'altra volta ho allevato per tre mesi un topolino. Facevo il capo servizio al politico del Corriere a Milano e la sera tornavo a casa tardi a Treviglio, in una cascina […]