07 ottobre 2024, ore 16:45
È accaduto nella notte. Prima di morire in ospedale, la donna sarebbe riuscita a raccontare tutto. In passato ci sarebbero già state violenze
È accaduto ieri notte, intorno all’una e quaranta, a Gravina in Puglia, nel barese. Giuseppe Lacarpia, 65 anni, è accusato di omicidio premeditato e aggravato. Avrebbe prima dato fuoco alla sua auto, su cui si trovava la moglie Maria Arcangela Turturo, di 60 anni. Poi quando la donna, ustionata, è riuscita a uscire dalla vettura, l’avrebbe raggiunta e bloccata a terra, schiacciandola sull’asfalto, il ginocchio sull’addome, provocandole fratture allo sterno e alle costole. Soccorsa dal 118, la moglie è morta poco dopo, in ospedale, per arresto cardiocircolatorio. Prima però sarebbe riuscita a raccontare la brutale aggressione alla figlia e alla Polizia.
"MI VOLEVA UCCIDERE"
“Mi ha messo le mani alla gola, mi ha chiuso nell'auto in fiamme, mi voleva uccidere” avrebbe detto la vittima. Una versione che sembra confermata dal breve video girato col telefonino da due passanti, che si sono fermati pensando ad un incidente stradale e si sono ritrovati davanti all'aggressione. Una violenza di cui si cerca di ricostruire i contorni. Il 65enne era stato in carcere, 15 anni fa, con l'accusa di aver tentato di uccidere il figlio, intervenuto per sedare una lite tra i genitori. Secondo quanto raccontato da un'altra figlia infatti, il padre era spesso violento e per tre volte la madre era finita in ospedale dopo alcune liti. L'uomo soffrirebbe di problemi neurologici, per i quali era stato anche ricoverato.Argomenti
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