Filippine, bomba davanti alla cattedrale, 20 i morti
27 gennaio 2019, ore 13:00
La polizia ha aggiornato il bilancio dell'esplosione di due ordigni sull'isola di Jolo
Due ordigni sono esplosi davanti ad una cattedrale sull’isola di Jolo, nelle Filippine, durante la messa della domenica. La polizia locale, in mattinata, ha rivisto al ribasso il bilancio delle vittime, portandolo a 20 morti, di cui 15 civili e 5 soldati. Il precedente bilancio parlava di 27 morti, la polizia ha spiegato che l'errore era dovuto a un doppio conteggio. I feriti più gravi sono stati trasportati in elicottero nella vicina città di Zamboanga. Non c’è stata, fino ad ora, alcuna rivendicazione. Ma è proprio l’isola di Jolo ad essere ormai da tempo sotto minaccia per la presenza del gruppo paramilitare Abu Sayyaf, responsabile in passato di decine di attentati, sequestri di persona e decapitazioni. «Le nostre truppe hanno alzato livello di allerta per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di culto e stiamo inoltre mettendo in atto azioni preventive per stroncare sul nascere eventuali azioni ostili» il commento del segretario alla Difesa Delfin Lorenzana. Meno di una settimana fa si era tenuto un referendum il cui risultato ha decretato l’istituzione di una provincia autonoma a maggioranza musulmana nelle Filippine meridionali, con l’intento di porre fine ad un conflitto che lacera la regione da più di cinquant’anni e che ha causato circa 150 mila vittime. Referendum, quello di pochi giorni fa, che non aveva ottenuto pieno appoggio dai musulmani della provincia di Sulu, proprio quella in cui si trova Jolo.