16 maggio 2019, ore 21:00
I ragazzi della Castellinsieme Onlus non hanno potuto assistere al match a causa dei disordini: "Attendevamo questa partita da un anno, abbiamo rinunciato"
Aspettavano di poter assistere alla partita di Coppa Italia da un anno intero ma, arrivati allo Stadio Olimpico, il loro sogno si è trasformato in incubo. Ieri, è finita così la serata di 17 giovani con disabilità della Castellinsieme Onlus, una polisportiva sociale che opera ai Castelli Romani. Partiti da Albano con cinque macchine, insieme a genitori e educatori, prima di riuscire ad entrare all' Olimpico si sono trovati per ben due volte proprio nel mezzo dei disordini attorno allo Stadio. Epilogo: una delle auto rovinate dal lancio di oggetti, tanta paura e la delusione di dover tornare indietro senza aver visto dal vivo i propri beniamini del calcio. La 'brutta serata' dei ragazzi di Castellinsieme è solo una delle conseguenze, più nascoste, dei disordini scoppiati ieri a Roma. A raccontarla è Massimiliano Izzo, il mister della squadra: "Da Albano, arrivati vicino allo stadio Olimpico, il gruppo è stato diviso in due da un semaforo: la prima auto è passata e ha accostato davanti ad una macchina dei vigili per aspettarci; le altre quattro si son dovute fermare al rosso. A quel punto, in pochi secondi è iniziato il caos. Improvvisamente sono spuntate tante persone che gettavano oggetti. A 20 metri da noi proprio quell'auto dei vigili è andata a fuoco. E mentre noi ci allontanavamo deviando dal nostro percorso, la prima macchina ha proseguito per un'altra strada, trovandosi in mezzo ad un altro lancio di oggetti da parte di tifosi, che le ha provocato ammaccature e la rottura di un vetro. Il ragazzo disabile che si trovava all'interno con l'educatore, ha avuto una crisi di panico".