Fine vita, Marco Cappato è stato assolto

Fine vita, Marco Cappato è stato assolto

Fine vita, Marco Cappato è stato assolto


23 dicembre 2019, ore 12:38

"Il fatto non sussiste", applausi in aula a Milano dopo la lettura della sentenza

La corte d'Assiste di Milano ha assolto Marco Cappato con la formula "perché il fatto non sussiste". L'esponente dei radicali era imputato per aiuto al suicidio per la vicenda di dj Fabo. Applausi, in aula, dopo la lettura della sentenza. L'avvocato Francesco di Paola ha in sostanza spiegato che dal momento in cui la Corte Costituzionale ha detto di legiferare "lo ha fatto per individuare quella norma che trasfonda nell'ordinamento il principio dell'articolo 32, secondo comma, della Costituzione e cioè quello che nessuno può essere sottoposto a trattamenti sanitari senza il proprio consenso", ha  precisato il legale fuori dall'aula. Nel corso della sua arringa l'avvocato, che difende Cappato assieme al collega Massimo Rossi, ha tenuto a precisare che "sono state aperte le strada da parte della Corte Costituzionale delle scriminanti procedurali che fanno venire meno la illegittimità del fatto nel momento stesso in cui si compie". Il difensore quindi ha chiesto alla corte di Assise di Milano di assolvere l'esponente dell'associazione Luca Coscioni con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Massimo Rossi, in linea con la Procura, ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste.