Firenze, bimba ingerisce pila a bottone. Salva dopo una complessa operazione

Firenze, bimba ingerisce pila a bottone. Salva dopo una complessa operazione

Firenze, bimba ingerisce pila a bottone. Salva dopo una complessa operazione Photo Credit: agenziafotogramma.it


L'intervento ha coinvolgo i medici dell'ospedale Meyer di Firenze e dell’Ospedale del cuore di Massa

Aveva ingerito una pila a bottone poco prima di addormentarsi, mentre la stava usando come oggetto di gioco. Protagonista una bambina fiorentina di appena un anno, salvata dai medici dopo una complessa operazione per rimuovere il corpo estraneo, deglutito e rimasto bloccato nello sfintere esofageo superiore. I genitori se ne sono accorti il giorno dopo, quando la bambina ha lamentato problemi a ingoiare il cibo. Ricoverata d’urgenza, la bimba è ora fuori pericolo. Si tratta del terzo caso che si verifica in Toscana nell’arco di soli due mesi di bimbi che ingeriscono pile: nel novembre 2024 una bambina non era riuscita a sopravvivere all’incidente, mentre un altro bimbo era stato salvato in tempo.


L'incidente

Tutto è cominciato giovedì scorso, quando la piccola è arrivata al pronto soccorso del Meyer di Firenze accompagnata dai genitori: la bimba non riusciva a deglutire. Una volta segnalato ai medici che la sera prima la bimba stava giocando con una pila, i dottori hanno effettuato una radiografia, svelando la presenza dell’oggetto, due centimetri di diametro, incastrato nello sfintere esofageo superiore. Subito si è attivata la procedura d’urgenza che ha portato all’operazione. Nonostante il punto più pericoloso fosse la parte mediana dell’esofago (per la vicinanza con l’arco aortico che ne può risultare lesionato), la giovane età della bimba ha convinto gli operatori del pediatrico fiorentino ad agire immediatamente.

L’intervento si è svolto grazie alla collaborazione tra i medici dell’Aou Meyer Irccs di Firenze e quelli dell’Ospedale del cuore di Massa.


L’operazione

"La presenza di una pila nella cavità dell'esofago - racconta Roberto Lo Piccolo, chirurgo che ha eseguito l'intervento - provoca infatti tre tipologie di danni: elettrico, meccanico e chimico. In primo luogo, in una cavità così ristretta quale è quella dell'esofago, l'anodo e il catodo presenti nella pila si attivano e in tempi rapidissimi sono capaci di lesionare gravemente le mucose delle pareti, provocando ulcerazioni anche molto estese. A questo si aggiunge la possibile perdita di acido con conseguenze ancora più gravi".

L'intervento andava fatto con cardiochirurghi pronti a intervenire nel caso in cui la situazione fosse peggiorata all’improvviso. Da lì il trasferimento della piccola presso l'Ospedale del cuore di Massa. Alla fine danni vascolari e cardiaci sono stati esclusi. L'operazione è risultata complessa: la pila era già bloccata tra tessuti dell'esofago e aveva creato una lesione. È stato necessario inserire degli strumenti di 5 millimetri di diametro nella cavità orale della paziente e utilizzare pinze minuscole per rimuovere il corpo estraneo. Per fortuna il danno aortico non c'è stato, e la bambina dopo alcuni giorni di terapia intensiva, ha potuto essere trasferita nel reparto di degenza pediatrica dell'Ospedale del Cuore. Il dottor Lo Piccolo lancia un appello ai genitori: "State attenti alle pile. Sono oggetti pericolosissimi".



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