Firenze: lo scherzo della sedia si trasforma in una vicenda giudiziaria

Firenze: lo scherzo della sedia si trasforma in una vicenda giudiziaria

Firenze: lo scherzo della sedia si trasforma in una vicenda giudiziaria   Photo Credit: agenzia fotogramma


26 giugno 2024, ore 09:23 , agg. alle 10:15

Nel 2013, in una scuola di Impruneta in provincia di Firenze, una studentessa delle medie scansa la sedia alla compagna di banco provocandole una caduta con serie conseguenze

Nove anni fa, in una mattina qualsiasi, in una scuola media di Impruneta, in provincia di Firenze, uno scherzo di una compagna di classe alla sua vicina di banco si è trasformato in una vicenda lunga e complessa, nella quale sono stati coinvolti la scuola, in qualità di istituzione sorvegliante garante della sicurezza degli alunni, e genitori, come “responsabili della inadeguatezza dell’azione educativa”.

UNA GIOCOSA CONTESA

La ragazza ‘colpevole’ dello scherzo -che è consistito nello spostamento della sedia mentre la compagna stava per accomodarsi-, probabilmente non poteva immaginare le conseguenze di ciò che l’avvocato difensore della sua famiglia ha cercato di far passare come “gioiosa contesa tra due amiche“, nel tentativo di addossare la responsabilità solo all’istituto scolastico. La studentessa che ha subito lo scherzo, all’epoca tredicenne, è incorsa in conseguenze piuttosto gravi per la rovinosa caduta, sbattendo violentemente il viso contro il muro e il pavimento. Trasportata urgentemente al Meyer di Firenze, le fu diagnosticato un trauma cranico e danni ai denti. Inoltre gli occhiali andati in frantumi hanno rischiato di ferire gravemente gli occhi della tredicenne.

IL PROCESSO

I genitori della vittima decisero di denunciare la scuola e i genitori della compagna di classe (vista l’età di 13 anni della ragazzina) quali responsabili delle conseguenze subite dalla figlia. I giudici hanno ritenuto responsabile la scuola, la quale, tramite l’assicurazione dovrà risarcire i danni fisici per un importo di 2800 euro alla famiglia della vittima, mentre il papà e la mamma della ragazza che ha fatto lo scherzo sono stati accusati di ‘inadeguatezza dell’azione educativa’ e condannati a versare 5000 € a titolo di risarcimento alla famiglia della vittima. Una vicenda che ha molto colpito l'opinione pubblica e che ha aperto un dibattito tuttora in corso relativo alla capacità dell'autrice della beffa di prevedere le conseguenze della sua avventata azione. Sicuramente in futuro sarà più cauta.


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