Forza Ivan! Basso davanti alla salita più dura. Il cancro si può battere

Forza Ivan! Basso davanti alla salita più dura. Il cancro si può battere

Forza Ivan! Basso davanti alla salita più dura. Il cancro si può battere


14 luglio 2015, ore 12:52 , agg. alle 15:30

Ciclismo sotto chock, dopo l'annuncio dell'Azzurro, al Tour de France. Tutti con Ivan

Ivan Basso ha commosso il Tour de France e il mondo del ciclismo - non solo italiano - con le sue lacrime e l'umanissima voglia di non arrendersi alla sfortuna e al male. Comincia una battaglia lunga e difficile, che si può e deve vincere. Forza Ivan!

Strano e amaro destino quello di Ivan Basso, ormai lontano dalla vette dell'interesse nazionale e internazionale, non più star assoluta delle due ruote, ma solo (si fa per dire) ottimo corridore fino a che...l'imponderabile ti riporta in prima pagina. Come non avresti mai voluto.

Una sfortunata caduta, un groviglio di uomini e biciclette sulle strade del Tour de France, si trasformano nel caso che può salvarti la vita. Quel dolore fastidioso non va via e lo staff di Ivan decide di vederci chiaro. Per fortuna. La diagnosi è terribile, infatti, ma anche tempestiva: tumore a un testicolo, da aggredire subito, per debellarlo e ricominciare a vivere. E a correre.

Lo chock non può che essere totale, per un atleta che poche ore prima pedalava nella gara più bella e affascinante al mondo e si ritrova a dover confessare tutte le sue paure, per sé e la propria famiglia. Il tempo delle lacrime, però, era ieri: ora, Ivan sa di dover combattere, ma anche che la salita è nelle sue gambe. I medici sono stati chiari: con questa velocità di intervento, le probabilità di battere il cancro sono elevatissime.

Certezze non ne esistono, come in un attacco al Galibier, ma il male - in queste condizioni - si batte. La medicina è fondamentale, ma il sostegno, oltre che della famiglia, di compagni, tifosi, del ciclismo tutto, può fare la differenza. Lo si è visto già ieri, con il capitano Contador, al fianco dell'Azzurro. Una presenza non dovuta, ma molto significativa. Nei lunghi anni degli scandali e dei dolori, non sempre il ciclismo ha saputo mostrarsi compatto. In queste ore, le risposte al dramma umano di Ivan sono un segnale bellissimo, che siamo convinti possa dare tanta forza, nelle settimane che verranno.

Appena sbarcato a Milano, infatti, Basso ha saputo cogliere l'aspetto cruciale, in una vicenda così difficile e amara: "Alla fine - ha detto - è stata la bicicletta ad aiutarmi, con quella caduta, che mi ha fatto scoprire in tempo, ciò che poteva diventare fatale. Sono stato fortunato".

E se un uomo, che ha appena scoperto di avere un tumore a un testicolo, trova la forza di definirsi 'fortunato', il Mostro ha già preso  un cazzotto. 

Vai Ivan, noi ti aspettiamo in cima alla salita, a braccia alzate!


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