Foto ritoccate di professori e compagni e insulti sessisti. Sospesi 300 alunni di una scuola media nel cuneese

Foto ritoccate di professori e compagni e insulti sessisti. Sospesi 300 alunni di una scuola media nel cuneese

Foto ritoccate di professori e compagni e insulti sessisti. Sospesi 300 alunni di una scuola media nel cuneese


10 giugno 2021, ore 18:00 , agg. alle 22:43

Provvedimento severo della preside della Scuola Media di Caraglio (Cuneo) che ha sospeso 12 classi, circa 300 ragazzini accusati di aver scattato di nascosto fotografie, in dad e in classe, ai loro professori e compagni, ritoccandole e accompagnandole con insulti. Sospesi alla vigilia dell’ultimo giorno di scuola e obbligati a frequentare le lezioni

Hanno scattato foto di nascosto a insegnanti e compagni, durante la didattica a distanza o in classe, pubblicandole poi sui gruppi social modificate con "scopi denigratori e accompagnate da parolacce, insulti, allusioni sessuali,". Il caso è scoppiato nella Scuola Media di Caraglio, nel cuneese, ed è culminato nel provvedimento drastico della Preside, la sospensione in blocco dei protagonisti, circa 300 alunni, obbligati però a frequentare le lezioni. Alcune delle immagini, che sono diventate virali, sono molto offensive e i genitori degli alunni interessati, o i docenti, faranno le loro valutazioni se procedere anche in altre sedi.

LA DIRIGENTE SCOLASTICA, AMAREGGIA CHE NESSUNO ABBIA FERMATO QUESTA CATENA

"Alcuni hanno ammesso le loro responsabilità, i più hanno negato” ha spiegato la dirigente scolastica Raffaella Curretti. Sono davvero tanti gli alunni che hanno ammesso di aver visto quelle immagini e Curetti si è detta amareggiata dal fatto che nessuno abbia ritenuto di fermare questa catena, segnalando la cosa ai genitori o agli insegnanti. Il collegio dei docenti "ha avviato una profonda riflessione interna, condividendo l'amarezza per la superficialità e la mancanza di rispetto manifestata dai ragazzi, verso compagni e insegnanti. E ha concordato sul fatto che occorra dare un segnale netto".

LA NECESSITA’ DI DARE UN SEGNALE FORTE E LA LETTERA AI GENITORI

La dirigente dell'istituto comprensivo Riberi di Caraglio ha scritto una lunga lettera ai genitori per spiegare il motivo del provvedimento, nella quale precisa, tra l'altro, di avere imposto a tutti gli studenti colpiti dalla sospensione di andare a scuola "per riflettere su quanto accaduto". Nella missiva, inoltre, non ha escluso la possibilità di adottare altre disposizioni ed ha ricordato che in Europa il limite per iscriversi su un social (il cosiddetto "consenso digitale") è di 16 anni, mentre in Italia è di 14: sotto quell'età "deve essere registrato il consenso dei genitori". “Che ne hanno anche la piena responsabilità” ha scritto ancora la preside “Alcune immagini circolate e diffuse in modo molto ampio sono altamente offensive e i genitori degli alunni interessati, o i docenti, faranno le loro valutazioni se procedere anche in altre sedi".




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