Francia, arrestato il fondatore del sito utilizzato anche per gli stupri di Gisèle Pelicot

Francia, arrestato il fondatore del sito utilizzato anche per gli stupri di Gisèle Pelicot

Francia, arrestato il fondatore del sito utilizzato anche per gli stupri di Gisèle Pelicot Photo Credit: fotogramma.it


E’ stato incriminato oggi, dal Tribunale di Parigi, Isaac Steidl, fondatore e gestore del sito d’incontri “Coco”, attraverso cui venivano organizzati e commessi numerosi reati sessuali tra i quali anche il caso degli stupri di Mazan su Gisèle Pelicot.

LA PIATTAFORMA

La piattaforma online, infatti, chiusa sei mesi fa, avrebbe permesso, secondo l’inchiesta preliminare, oltre 23mila reati organizzati, e poi perpetrati, attraverso il sito, che sarebbe stato utilizzato anche in numerosi casi di aggressione omofoba.
L’arresto di Steidl è stato reso possibile grazie all’introduzione di un nuovo reato nel diritto penale francese che permette di perseguire gli amministratori delle piattaforme sulle quali vengono commessi illeciti e che, altrimenti, resterebbero impuniti . “E’ proprio per combattere questo tipo di abusi che esiste questo reato” ha commentato il portavoce del Ministero della giustizia Cédric Logelin.


GISELE PELICOT

E’ stato proprio il caso di Mazan a portare il sito web all’attenzione del grande pubblico, con la rivelazione dell’ex marito di Gisèle – successivamente condannato a 20 anni di carcere - di aver utilizzato una specifica chatroom, rivelazione che ha permesso agli inquirenti di risalire al suo fondatore. Dominique Pelicot, infatti, utilizzava il sito web per reclutare sconosciuti che violentassero la moglie priva di sensi.

CHI E’ ISAAC STEIDL

Il gestore di Coco, ex informatico laureato in ingegneria informatica, ha fondato il sito negli anni 2000 con un investimento iniziale, fornito dai genitori, di 2mila euro, non prevedendo alcun tipo di controllo sull’identità degli utenti e la possibilità di chattare inserendo solo il proprio genere, l’età e uno pseudonimo.
In poco tempo, la piattaforma, inizialmente concepita come chat per incontri, ha attirato criminali e molestatori sessuali.
Steidl, 44 anni, già al centro di un altro caso giudiziario quando – nell’aprile 2024 – due adolescenti uccisero un giovane assistente sociale adescato proprio attraverso la piattaforma, è attualmente rinviato a giudizio per 8 reati in totale, tra cui complicità nel possesso e nella diffusione di immagini pedopornografiche, sfruttamento aggravato della prostituzione e associazione a delinquere.
La strategia attuata dal 44enne, per sfuggire ai controlli, gli ha permesso di accumulare profitti fino a 5 milioni di euro tra i diversi conti bancari congelati in quattro paesi europei. Steidl ha rinunciato alla nazionalità francese ed è diventato cittadino italiano, ha il divieto di lasciare il territorio francese e l’obbligo di pagare una cauzione di 100mila euro.




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