Francia: il presidente Macron conferma elezioni anticipate e attacca la destra moderata, tradita memoria di De Gaulle

Francia: il presidente Macron conferma elezioni anticipate e attacca la destra moderata, tradita memoria di De Gaulle

Francia: il presidente Macron conferma elezioni anticipate e attacca la destra moderata, tradita memoria di De Gaulle   Photo Credit: agenziafotogramma.it


12 giugno 2024, ore 15:36

Il Presidente francese attacca il leader dei Repubblicani, Eric Ciotti: voltate le spalle a De Gaulle, Chirac e Sarkozy

"Il voto è stato chiaro e non si può ignorare", così Emmanuel Macron ha ribadito la decisione presa all’indomani della sconfitta subita alle Europee di indire nuove elezioni per rinnovare il Parlamento, l’Assemblea Nazionale, “Da domenica, stanno cadendo le maschere. E' una prova di verità": ha aggiunto riferendosi evidentemente alla decisione della destra moderata gollista dei Républicains, di allearsi con il Rassemblement Nationale di Marine Le Pen. "La destra repubblicana, almeno colui che la guida, ha detto riferendosi al segretario Eric Ciotti , ha voltato le spalle in poche ore all'eredità del Generale de Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy ". Ma Macron ha messo in guardia anche da un possibile estremismo di sinistra, concludendo che "le elezioni saranno un atto di fiducia nei confronti del popolo sovrano, e sono l’unica decisione repubblicana".

Divisioni a destra

Ma  l'apparentamento con la destra radicale e sovranista di Le Pen ha fatto indignare diversi esponenti di punta tra i Repubblicani che hanno alzato la voce schierandosi contro questo scenario e invocando le dimissioni di Ciotti. Nel pomeriggio, l'ufficio politico straordinario dei Républicains si riunirà nella sede del partito a Parigi con lo scopo di destituirlo.  Fra le voci dissonanti più autorevoli si è alzata quella del presidente del Senato, Gérard Larcher. "Credo che non possa più presiedere il nostro movimento e che si debba dimettere dal suo mandato", ha affermato. Una possibilità che Ciotti ha detto di non voler prendere in considerazione "perché so di avere il più ampio sostegno possibile da parte dei miei elettori". Critiche feroci sono giunte invece dagli altri partiti. Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, esponente di Renaissance, il movimento che fa capo ad Emmanuel Macron, ha parlato di una "vergogna" che "getta in disgrazia la famiglia gollista" mentre i Verdi si sono detti "indignati".


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