Francia, non solo elezioni: vendute all'asta le pistole con cui Napoleone tentò di suicidarsi

Francia, non solo elezioni: vendute all'asta le pistole con cui Napoleone tentò di suicidarsi

Francia, non solo elezioni: vendute all'asta le pistole con cui Napoleone tentò di suicidarsi


08 luglio 2024, ore 22:00

Il Ministero della Cultura francese le ha recentemente classificate come "tesori nazionali". Le pistole perciò sono state vendute a 1,69 milioni di euro si, ma non senza una tutela da parte statale: le pistole possono lasciare la Francia solo temporaneamente e il governo francese ha 30 mesi di tempo per presentare un'offerta di acquisto al nuovo proprietario, di cui non si conosce l'identità.

All’indomani della sconfitta del Front National di Marine Le Pen, arrivato terzo nel confronto elettorale francese dopo la Sinistra di Melenchon, primo, e anche dopo il partito del Presidente Macron, possiamo definitivamente dire che non si compie il destino di Jordan Bardella, delfino di Marine Le Pen e probabile candidato alla carica di primo ministro.

Infatti nel caso in cui il Rassemblement National avesse trionfato, Bardella, di origini italiane da parte di madre, con appena 28 anni avrebbe di poco superato l’età di un nome che in Francia fa più rumore di una tempesta, Napoleone, che a 27 anni compì i suoi primi successi nella campagna d’Italia, con origini più che mai italiane.

Nulla da fare quindi per Bardella. Nel frattempo però viene venduto in Francia un patrimonio storico appartenente proprio al Generale francese.

Sono andate all’asta due pistole appartenenti a Bonaparte. Non due pistole qualunque ma quelle che usò per suicidarsi (tentativo fallito) dopo l’abdicazione al trono del 1814.

Armi

Le due armi sono intarsiate in oro e argento e presentano un'immagine incisa dello stesso Napoleone di profilo. Si dice che l'imperatore francese avrebbe voluto usarle per uccidersi la notte del 12 aprile 1814, dopo la sconfitta del suo esercito da parte di forze straniere che lo aveva costretto a rinunciare al potere. Tuttavia, il suo grande scudiero Armand de Caulaincourt avrebbe rimosso la polvere da sparo. Napoleone avrebbe a quel punto preso del veleno riuscendo però a sopravvivere:

“Dopo la sconfitta della campagna francese, era totalmente depresso e voleva suicidarsi con queste armi, ma il suo gran scudiero rimosse la polvere”, ha dichiarato all’AFP l’esperto della casa d’aste Jean-Pierre Osenat prima della vendita. “Napoleone invece si avvelenò, ma vomitò e sopravvisse, e in seguito regalò le pistole al suo scudiero per ringraziarlo della sua fedeltà”, ha aggiunto Osenat.

L'epilogo

Il Ministero della Cultura francese le ha recentemente classificate come "tesori nazionali". Le pistole perciò sono state vendute si, ma non senza una tutela da parte statale: le armi possono lasciare la Francia solo temporaneamente e il governo francese ha 30 mesi di tempo per presentare un'offerta di acquisto al nuovo proprietario, di cui non si conosce l'identità.

Insomma, sarà per la crisi di governo o per altri motivi ma la Francia vende i suoi tesori preziosi confidando, forse, di riprenderli in tempi migliori.


Argomenti

  • elezioni
  • francia
  • napoleone