Francois Bayrou nominato capo del governo da Emmanuel Macron, i due spesso in collaborazione
13 dicembre 2024, ore 15:00
E' un centrista di vecchia data, umanista e cattolico praticante, è stato più volte ministro nei governi di Macron, torna in auge dopo difficoltà giudiziarie
Macron ci riprova, si rivolge ad un antico alleato, per un nuovo governo e per puntellare la sua presidenza. Ecco un centrista come nuovo premier della Francia è Francois Bayrou. Bayrou, 73 anni, presidente del MoDem, principale partito di centro, è stato fin dalla prima campagna elettorale di Emmanuel Macron, un sostenitore e una guida per il presidente, ma spesso non ha nascosto i disaccordi e le divergenze, che ci sarebbero state anche durante il lungo colloquio di questa mattina tra i due, che secondo fonti della presidenza. - sarebbe stato molto teso.
Chi è Bayrou
Centrista, fervente umanista e cattolico praticante, alleato del presidente francese Emmanuel Macron e già ministro dell'Istruzione dal 1993 al 1997 e della Giustizia nel 2017. François Bayrou nel 2007 ha fondato il Movimento Democratico (MoDem) di cui è leader, è anche presidente del Partito democratico europeo. Carica che, dal 2004 al 2019, ha condiviso con Francesco Rutelli con il quale ha gettato le basi di un nuovo partito europeo in contrasto con l'euroscetticismo diffuso in più di un paese. Moderato, è considerato da molti l'uomo giusto per avviare un dialogo con le varie anime politiche della Francia.Il passaggio di consegne tra Michel Barnier e il nuovo premier Francois Bayrou a palazzo Matignon è previsto per le 17.
I precedenti di Bayrou, qualcuno tumultuoso
Bayrou è stato anche candidato alle elezioni presidenziali del 2002, del 2007 e del 2012, nel 2017 ha rinunciato a sfidare alle urne Macron. Che, dopo la vittoria, lo ha nominato ministro di Stato e ministro della Giustizia nel governo capeggiato da Edouard Philippe. Un'indagine sul presunto impiego fraudolento di assistenti parlamentari da parte del MoDem ha portato però Bayrou a dimettersi il 21 giugno 2017 dalla carica di ministro della Giustizia, dopo un solo mese dalla nomina. Due anni dopo, nel 2019, viene incriminato per "complicità in appropriazione indebita di fondi pubblici'', ma il 3 settembre del 2020 Macron lo 'riabilita' e lo nomina Alto Commissario per la pianificazione.In seguito a questo ecco riaperta la strada a un suo possibile ritorno al governo, ma soprattutto viene assolto in tribunale dopo un processo durato sette anni. Nel 2023 Macron lo aveva insignito della Legione d'onore all'Eliseo, a testimonianza di un legame davvero solido.