20 settembre 2022, ore 15:00
Manifestazioni annunciate in 70 città italiane, studenti e lavoratori in piazza, lezioni a rischio e un'agenda climatica da sottoporre ai candidati: energia, lavoro, edilizia, tra i temi su cui si chiede impegno concreto
Il movimento per la giustizia climatica Fridays For Future lancia lo Sciopero Globale per il Clima, che si terrà il 23 settembre 2022. E’ un evento organizzato a livello internazionale, la cui linfa vitale sono milioni di giovani che, in tutto il mondo, portano avanti la battaglia contro il cambiamento climatico chiedendo provvedimenti concreti ai propri governanti.
Appello ai politici
"Venerdì 23 settembre, si svolgerà in tutto il mondo, in ogni continente, lo sciopero globale per il clima. Avrà come focus la necessità di rimettere al centro il benessere delle persone per sconfiggere la crisi climatica, superando un modello che pone i profitti come priorità. In oltre 70 città del nostro paese le persone scioperano da scuola e lavoro, partecipando a manifestazioni e cortei. In Italia la data ha una valenza speciale, dato che essa cade a soli due giorni dalla data delle elezioni politiche". Così in una nota i Friday for future. Lo sciopero, aggiunge il movimento, "costituirà anche il culmine del lavoro svolto da Fridays For Future durante la campagna elettorale per portare al centro del dibattito pubblico i temi e le misure necessarie per risolvere la crisi climatica e per garantire supporto alle persone più colpite dagli effetti della crisi energetica.
Proposte concrete per il futuro governo
Nella pagine ufficiale di Fridays For Future Italia si legge infatti che "Questo sciopero è due giorni prima delle elezioni. Molte persone tra di noi non potranno neppure votare, ma vogliamo che il discorso sulla crisi climatica sia centrale, cosa che al momento non è neanche lontanamente. E spingiamo ogni candidat* a considerare e proporre i punti proposti nella nostra Agenda Climatica, che sono solo alcune delle azioni necessarie ora per proteggere il clima". Nel documento, quindi, troviamo richieste che vanno dall'efficientamento energetico degli edifici scolastici e delle case popolari, utilizzando i fondi del Superbonus 110% a un ventaglio di ipotesi per favorire il risparmio energetico, ribadendo il no all'utilizzo di combustibili fossili, ai rigassificatori e ai gasdotti