Furto banche dati: procuratore capo di Milano, profitti per centinaia di migliaia di euro. Indagato anche Leonardo Maria Del Vecchio

Furto banche dati: procuratore capo di Milano, profitti per centinaia di migliaia di euro. Indagato anche Leonardo Maria Del Vecchio

Furto banche dati: procuratore capo di Milano, profitti per centinaia di migliaia di euro. Indagato anche Leonardo Maria Del Vecchio   Photo Credit: Fotogramma.it


26 ottobre 2024, ore 13:30

Non saremo al sicuro fino a quando la legge e la tecnologia a nostra disposizione non sarà riuscita ad allinearsi con quella della criminalità, ha commentato il ministro della giustizia, Carlo Nordio

Di un gigantesco e allarmante mercato di dati riservati ha parlato, in conferenza stampa, Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia. Un mercato che pagava bene, perché il procuratore capo di Milano, Marcello Viola ha spiegato che il furto delle informazioni, solo nell'anno passato, avrebbe fruttato profitti per centinaia di migliaia di euro. Gli inquirenti hanno provato, in conferenza stampa, a dipanare la matassa della presunta attività di dossieraggio che ieri ha portato a sei misure cautelari, tra cui l’ex super poliziotto in pensione Carmine Gallo, e che vede tra gli indagati Leonardo Maria Del Vecchio, il quarto dei sei figli del patron di Luxottica, e il banchiere Matteo Arpe. Una vicenda commentata anche dal ministro della giustizia, Carlo NordioNon saremo al sicuro fino a quando la legge e la tecnologia a nostra disposizione non sarà riuscita ad allinearsi con quella della criminalità”.

VIOLA, VOLEVANO VIOLARE STRUTTURE INFORMATICHE

Chi la fa l’aspetti, recita il famoso adagio. Da un lato ci sono le migliaia di informazioni sensibili rubate e i profili violati, anche tramite intercettazioni. Dall’altro come spiegato dal procuratore di Milano, Viola, vi sono “conversazioni intercettate nelle quali gli indagati dicevano di voler acquisire informazioni riservate anche con la diretta violazione delle strutture informatiche e sul punto si faranno opportune verifiche tecniche per trovare riscontri a quei propositi”. Tra le “attività illegali dell'organizzazione, che realizzava su commissione i report, sono state effettuate riprese video e registrazioni di conversazioni destinate ad essere diffuse, oltre che acquisizioni illecite di chat whatsapp, mail, ma anche tabulati telefonici e l'utilizzo di apparati per rilevare il posizionamento di cellulari. Per quest'ultima attività il gruppo si avvaleva di “soggetti svizzeri”.

VIOLA, IMPUGNEREMO ORDINANZA GIP

La procura di Milano impugnerà l'ordinanza con cui il gip Fabrizio Filice ha disposto ieri sei misure cautelari (quattro arresti domiciliari con braccialetto elettronico e due interdittive). Lo ha annunciato in conferenza stampa il procuratore di Milano Marcello Viola. “Il giudice, pur avendo a nostro avviso riconosciuto il sostanziale fondamento dell'impianto accusatorio, non ha accolto integralmente la richiesta della procura, essendosi legittimamente determinato diversamente sia nell'individuazione per alcuni della tipologia di misura, sia nella valutazione dell'esclusione di esigenze cautelari per altri”.

NORDIO, MALINTENZIONATI PIU’ AVANTI DEGLI STATI

Credo che non siamo al sicuro e non saremo al sicuro fino a quando la legge e la tecnologia a nostra disposizione non sarà riuscita ad allinearsi con quella della criminalità. In linea generale, tecnologia avanza rispetto alle leggi, in tutti i settori, a partire dalla bioetica, quando si è capito che il confine tra vita e morte non erano compatibili con leggi vigenti. I malintenzionati sono sempre più avanti degli stessi Stati, hanno hackerato anche il Cremlino, servono sforzi per allineare normativa vigente ma anche lavorando di fantasia, prevedendo cosa possono fare senza doverli inseguire". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.


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