Sergio Marchionne sarà felice. L’unione, avvenuta ufficialmente oggi, tra FCA e PSA è l’ultimo miglio del percorso cominciato con la fusione tra Fiat e Chrysler voluta dall’ex amministratore delegato, scomparso un anno e mezzo fa. Per sopravvivere bisogna diventare sempre più grandi, e più si è grandi meglio è, diceva il manager italo-canadese. Sono proprio queste operazioni, impensabili solo fino a pochi anni fa, il motore - ed è proprio il caso di dirlo - del nuovo mercato dell’auto.
La fusione Fca-Psa
Sotto lo stesso tetto vivranno insieme Fiat, Chrysler, Peugeot e Citroen. Italia, Stati Uniti e Francia, con le loro diversità ed il loro campanilismo, formeranno il quarto produttore mondiale. Toyota, Volkswagen e Ford sono ancora sul podio. Ma la sfida è stata lanciata. Alcuni eventi sono pietre miliari, ha detto oggi John Elkann, presidente di FCA. E’ vero. Questo lo è. Ma era anche l’unico modo per sopravvivere. La Fiat cinque anni fa stava affondando. Senza l’operazione Crysler, la benedizione dell’allora presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, e l’abilità di Marchionne sarebbe sprofondata nelle sabbie mobili. Quello che, probabilmente, non era stato messo in preventivo è il fatto che, pur essendo diventati più grandi, a distanza di soli cinque anni, la dimensione di FCA non sarebbe bastata. Il mondo cambia troppo rapidamente.
La sfida green
Il settore dell’ auto, dopo gli scandali sulle emissioni, ha svoltato verso una mobilità sostenibile. Ibrido ed elettrico, parole fino a qualche anno fa bandite dai vocabolari di tutti i produttori, oggi sono il mantra green per il futuro. La mobilità sostenibile, dove “sostenibile” diventa quasi più importante di “mobilità”, è l’unico obiettivo possibile negli anni ’20 del Duemila.
Obiettivo innovazione
La sfida dovrà essere giocata su due tavoli: quello dell’innovazione tecnologica, soprattutto sui motori, e quello dell’occupazione. Ci sarà tempo per capire se l’alchimia tra italiani e francesi funzionerà. Se, come ha scritto John Elkann nella lettera inviata oggi a tutti i dipendenti del gruppo, “si è all’inizio di un percorso entusiasmante che sta reinventando l’automobile”, questo processo non potrà prescindere dagli uomini e dalle donne che oggi lavorano in FCA. Reinventare l’automobile significherà iniettare milioni di euro nella ricerca e nello sviluppo. E se qualcuno parla già di una fusione sbilanciata verso la Francia, il nuovo colosso dell’auto dovrà promettere, sin da subito, che questi investimenti dovranno essere garantiti anche in Italia.