G20, Giorgia Meloni (unica donna premier): “Covid in calo con i vaccini, non sacrificare la libertà”

G20, Giorgia Meloni (unica donna premier): “Covid in calo con i vaccini, non sacrificare la libertà”

G20, Giorgia Meloni (unica donna premier): “Covid in calo con i vaccini, non sacrificare la libertà”


15 novembre 2022, ore 11:47

La presidente del Consiglio italiana oggi incontrerà il presidente americano Biden e il leader turco Erdogan. Nel suo primo intervento: «Il conflitto in Ucraina ha purtroppo finalmente posto in evidenza i tanti errori commessi nelle politiche energetiche»

Primo intervento tra i Grandi di Giorgia Meloni che ha sottolineato il "devastante impatto" dell'invasione russa dell'Ucraina, esortando il G20 a confrontarsi "con le sfide più difficili", e cioè con le conseguenze del conflitto in ambito economico, energetico e alimentare. Oggi l'incontro con Biden ed Erdogan.


Superpotenze

E nelle prossime ore Meloni incontrerà i Presidenti delle due super potenze globali. Perché non conoscerà soltanto Joe Biden ma anche il cinese Xi Jinping; con lui il colloquio di domani sarà più breve di quello programmato con il Presidente americano, ma certo non meno delicato. Molte delle energie della diplomazia italiana sono state spese per preparare il bilaterale con Biden. Roma è consapevole che la Casa Bianca insisterà sulla necessità di mettere tra parentesi la via della Seta, già congelata negli ultimi anni dopo l'entusiasmo dell'era gialloverde di Giuseppe Conte. Washington chiede di spostare interessi e sensibilità commerciali sul fianco atlantico, a scapito di quello orientale. Secondo le indiscrezioni. Meloni accetterà, ma affiancherà una richiesta: un aumento del flusso di gas liquido americano, a prezzi "scontati" rispetto al mercato. La prospettiva, tra l'altro, è la stessa a cui ha lavorato a lungo anche Mario Draghi, quando era a Palazzo Chigi.


La guerra

Naturalmente la guerra in Ucraina terrà banco in entrambi gli incontri, e la stessa Meloni nel suo primo intervento al G20 ha offerto una lettura inedita del conflitto, che per paradosso ha anche avuto un «effetto paradosso», così lo ha chiamato, quello di far aprire gli occhi al mondo su tante distorsioni dell’economia globalizzata. Per Meloni questo tema è stato un cavallo di battaglia durante la sua campagna elettorale, fa parte del suo dna politico: le filiere industriali europee non protette in modo adeguato, la crisi dei chip, quella delle materie prime e delle terre rare, che anche per miopia geopolitica, hanno contribuito al monopolio cinese, per non parlare del mercato dell’energia: «La guerra in Ucraina ha finalmente posto in evidenza i tanti errori commessi, almeno dall’inizio del millennio, nelle politiche energetiche e nei rapporti tra paesi produttori e paesi consumatori». 


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