15 giugno 2024, ore 17:57
E dopo l’evento di Borgo Egnazia la premier si rivolge all’Ue chiedendo il riconoscimento del giusto peso all’Italia. Poi ridimensiona le tensioni sull’aborto e sui diritti: “Polemiche artefatte”. Infine, conferma il forte impegno per la global minimum tax
Alla fine il G7 ha incassato un risultato importante: l'Occidente esce dal summit di Borgo Egnazia con una posizione compatta e chiara di fronte alle grandi sfide di questo tempo. E, come ha rivendicato con soddisfazione nella conferenza stampa finale la premier Giorgia Meloni, ha tracciato una strada che varrà per il futuro e che cerca di condizionare (con l'accordo tra Biden e Zelensky) anche il possibile arrivo di Trump alla Casa Bianca.
I 7 Grandi
Sull'Ucraina e sulla Cina, i sette Grandi hanno mostrato una postura assertiva e una visione per il futuro. Hanno risposto, in tempo reale, alla pseudo proposta di Putin per un piano di pace assolutamente irricevibile, hanno rassicurato Zelensky e sdoganato un'operazione finanziaria per aiuti a Kiev con pochi precedenti (50 miliardi). Altrettanto netto è il monito a Pechino che viene citato 29 volte nel comunicato finale. Erano quattro al summit di Hiroshima, segno dei tempi che cambiano e degli equilibri geopolitici che cambiano velocemente. Ci sono richiami che vanno dal cyberspazio alle incursioni nell'Indopacifico, dalla questione di Taiwan alla richiesta di spingere la Russia ad una pace vera, fino alla conferma delle sanzioni contro le entità cinesi che "sostengono materialmente la macchina da guerra della Russia".
Il dialogo
Ma il G7 cerca anche il dialogo, come ha dichiarato Meloni parlando del 'messaggio' mandato alla Cina. "Siamo aperti al dialogo ma le nostre imprese devono essere in grado di competere ad armi pari", ha affermato, annunciando un viaggio in Cina per le prossime settimane. E il dialogo è aperto a molti Paesi con i quali si può percorrere un pezzo di strada insieme. In Puglia erano presenti Brasile, Argentina, Algeria, Emirati arabi, India, Kenya, Turchia, Tunisia, Giordania, Mauritania oltre alle organizzazioni internazionali. L’obbiettivo è quello di aprire nuove strade di cooperazione con Paesi che si collocano in quella grande zona grigia tra il gruppo delle democrazie e quello delle autocrazie nel momento in cui la Cina sta cercando di costruire un nuovo fronte antioccidentale corteggiando proprio quei Paesi del cosiddetto Sud globale.
L’Africa
Lo stesso discorso vale per l'Africa. Il Piano Mattei e il Piano per la partnership americano hanno molte somiglianze e vogliono costruire un rapporto nuovo, concreto, paritario e rispettoso con i Paesi africani nel tentativo di produrre uno sviluppo in loco e crescere insieme nel comune interesse. A Borgo Egnazia insomma il G7 è stato il foro di consultazione dell'Occidente. Un foro aperto anche ad altri Paesi e a chi crede nel dialogo. Però i negoziati sono stati difficili, con momenti di discussione anche accesa e momenti di disaccordo, come le tensioni sui diritti e sull’aborto.