Garrincha, i tramonti di Milano e quelli che odiano. Sempre e comunque.

Garrincha, i tramonti di Milano e quelli che odiano. Sempre e comunque.

Garrincha, i tramonti di Milano e quelli che odiano. Sempre e comunque.


30 ottobre 2017, ore 10:35

Un trionfo di colori e sfumature

Milano, ieri sera, è stata baciata da uno dei tramonti più belli e spettacolari degli ultimi anni. Un trionfo di colori, sfumature, ghirigori nel cielo. Una piacere per gli occhi e la mente. Perché no, anche per il cuore. Come inevitabile, i social sono stati letteralmente inondati da foto di questo meraviglioso spettacolo, così inusuale – non dimentichiamolo – per chi è abituato a vivere in pianura padana… Neppure il tempo di godere delle immagini postate da tante persone, che è partito il movimento degli haters dei tramonti. Quasi per ogni fotografia, un commento acido, un vaffa, un’immagine di scherno e una generale insofferenza. Davanti a tanta prepotenza, non ho potuto non chiedermi cosa passi per la testa di tanti benpensanti e fighi da strapazzo. Non ti piace il tramonto? Non guardarlo. Non ricordi più quando sia stata l’ultima volta che hai condiviso una frase, un pensiero di qualità, qualcosa di diverso da un piatto di pasta? Forse, il problema sei tu. Dovremmo essere tutti soddisfatti che a migliaia di persone non sia sembrato vero poter condividere la bellezza del momento. Il bello aiuta a vivere meglio, mettendo all’angolo la volgarità. Solo chi è vecchio dentro ha paura della tenerezza, perché ne mette a nudo l’aridità, il nulla che l’uomo arrabbiato con il mondo può donare agli altri. Diffido di chi non riconosce la bellezza, perché il bambino che era in lui è ormai tramontato per sempre. E non vale la pena fotografarlo.