GB, gli scienziati hanno raccolto 15 milioni di dollari per un esperimento: riportare in vita il mammut lanoso
13 settembre 2021, ore 19:00
Questa specie, un antesignano dell’elefante visse dai 200.000 a circa 5.000 anni fa, tra Europa, Asia e Nordamerica. Ora un gruppo di scienziati vuole riportare in vita questa specie. I primi esemplari previsti entro sei anni
Riportare in vita il Mammuthus primigenius, noto come mammut lanoso, una specie estinta, è l’ambizioso programma messo a punto da un gruppo di scienziati che vorrebbe poi inserirli in natura. Per farlo servono ingenti fondi. Soldi, 15 milioni di dollari, oltre 12 milioni di euro, che sono arrivati grazie al finanziamento della società di bioscienze e genetica Colossal, co-fondata da Ben Lamm, un imprenditore tecnologico e software, e George Church, professore di genetica alla Harvard Medical School che ha aperto la strada nuovi approcci all'editing genetico .
L’esperimento
Per ottenere il risultato i ricercatori hanno puntato alla creazione di un ibrido elefante-mammut con embrioni in laboratorio che trasportano DNA di mammut. Il punto di partenza del progetto è stato quello di prelevare cellule dalla pelle da elefanti asiatici, specie minacciata di estinzione, quindi riprogrammarle in cellule staminali più versatili che trasportano DNA di mammut estratti da animali recuperati dal permafrost con quelli dei relativi elefanti asiatici. Quindi portati a termine in un utero artificiale. Se tutto procederà per il verso giusto, i primi esemplari dovrebbero arrivare entro sei anni.
L’obiettivo
“Il nostro obiettivo è creare un elefante resistente al freddo, che sembrerà e si comporterà come un mammut. Non perché stiamo cercando di ingannare qualcuno, ma perché vogliamo qualcosa che sia funzionalmente equivalente al mammut, che vive a -40 ° C e che faccia tutte le cose che fanno gli elefanti e i mammut, in particolare abbattendo gli alberi”, ha dichiarato Church al quotidiano britannico Guardian.
Un progetto in difesa della natura
Il progetto è stato concepito anche come uno sforzo per aiutare a conservare gli elefanti asiatici aumentando le loro difese immunitarie consentendo loro di prosperare in vaste distese dell'Artico conosciute come la steppa dei mammut. Gli scienziati ritengono anche che l'introduzione di branchi di questi nuovi ibridi elefante-mammut nella tundra artica possa aiutare anche ripristinare l'habitat degradato e combattere alcuni degli aspetti della crisi climatica. Come ad esempio il fatto che questi animali possano contribuire all’abbattimento degli alberi e ripristinare le ex praterie artiche. Ma non tutti gli scienziati però sono d’accordo che creare animali simili a mammut in laboratorio sia il modo più efficace per ripristinare la tundra.