04 ottobre 2018, ore 09:18 , agg. alle 10:19
La capogruppo alla Camera ospite stamattina a Non Stop News, Berlusconi è il fuoriclasse, ma attorno a lui è nata classe dirigente
"Ci hanno dato per morti tante volte, ma siamo ancora qui", parola della capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati, Maria Stella Gelmini, intervenuta stamattina nel corso di Non Stop News. Interrogata sulla crisi del suo partito, la Gelmini risponde così ai conduttori: -"Forza Italia in difficoltà, un partito che, come il Pd, rischia di estinguersi? Certo, per noi oggi c'è uno scenario nuovo, perché nei territori noi siamo alleati di Salvini e governiamo insieme, mentre a livello nazionale, noi siamo all'opposizione e Salvini è al governo. Detto questo, per noi non è un momento facile, ma da Milano, per tre giorni, da domani a domenica 7, noi saremo alla convention "Idee Italia, la voce del Paese" e ci apriremo alla società civile, all'impresa alla ricerca, e proveremo a costruire la nostra idea di manovra". "Noi, prosegue Gelmini, vogliamo ripartire, ascoltando la voce del Paese. E sicuramente le critiche a misure come il reddito di cittadinanza, in pratica un sussidio di Stato, una paghetta di Stato, arrivano dall'elettorato di FI e di Lega, che hanno votato noi e Salvini e oggi si sorprendono di fronte a misure come il reddito di cittadinanza in manovra, fatta, innalzando il debito, ma non per realizzare investimenti: un'elemosina di Stato".
Poi la Gelmini aggiunge: -"Noi pensiamo che da Milano, attraverso questa convention, attraverso un confronto con chi, tra i nostri rappresentanti, si è costruito nelle arene regionali, nelle arene comunali, che ha formato una classe dirigente, può partire il rinnovamento. Certo Berlusconi è il fuoriclasse", sottolinea ancora Gelmini, "Ma non si può dire che non c'è classe dirigente in FI, attorno a Berlusconi è nata una classe dirigente, fatta di persone che hanno preso preferenze, che hanno guadagnato fiducia dell'elettorato. Nascondere le difficoltà sarebbe ipocrita e io non voglio nasconderle ma penso anche che ci sia uno spazio enorme tra il populismo statalista di Di Maio e il sovranismo di Salvini. In mezzo c'è un'autostrada, ci sono moltissime persone che credono in una politica diversa, che non vuol dire essere moderati, essere deboli, essere un po' superficiali nelle analisi. Significa avanzare soluzioni concrete e non fare leva sulla pancia, sulla paura, su cui fa leva questo governo che dà voce alle paure che ci sono in un tempo di crisi, ma non sappiamo che risposte fornisca. Per esempio, non c'è commissario ancora Genova, a cinquanta giorni, dal crollo del ponte, gli sfollati minacciano di andare dinanzi alla villa di Grillo perché non hanno ricevuto risposta."Sulle tensioni con l'Ue sulla manovra e sulle parole dure del commissario agli affari economici, Moscovici, poi Gelmini commenta: "Non mi piacciono toni di questo governo ma trovo singolare e sbagliato che un commissario come Moscovici dia un giudizio superficiale, credo che non sia il suo ruolo quello di commentare, con parole scomposte, le scelte del popolo italiano. Il governo mi piace poco, ma Salvini e Di Maio sono lì perché votati, e così si offende anche l'elettorato italiano", conclude Gelmini.