30 novembre 2017, ore 15:00 , agg. alle 16:08
Il punto sulla politica di Alberto Ciapparoni
Non era mai accaduto nella storia repubblicana, ma si sa che c’è sempre una prima volta nella vita: Paolo Gentiloni con tutta probabilità sarà il primo Presidente del Consiglio che rimarrà in carica anche a Legislatura sciolta. Per questo a Palazzo Chigi in questi giorni non stanno facendo gli scatoloni. Per questo lo ius soli, senza una maggioranza certa, è in pratica andato in soffitta e non sarà votato. Il presidente Mattarella vuole un capo del governo che non sia stato sfiduciato, e che non si sia dimesso. Obbiettivo: evitare lo spetto dello stallo dopo il voto di marzo. Tutti gli istituti di sondaggi dicono che al momento non c’è una maggioranza chiara, così il Capo dello Stato vuole correre ai ripari e garantire comunque stabilità. Come è avvenuto a Rajoy in Spagna, rimasto in carica per dieci mesi e due elezioni prima di incassare un nuovo voto di fiducia delle Cortes. Oppure come sta accadendo in Germania ad Angela Merkel, con la cancelliera in regime di prorogatio già da settembre, un limbo che potrebbe durare ancora se non si sbloccano le trattative per la formazione di un nuovo esecutivo. Da noi dopo lo scioglimento delle Camere a fine anno, Gentiloni rimarrà in carica come da prassi «per il disbrigo degli affari correnti». Ma sarà sicuramente in carica anche dopo il voto e per almeno un mese, il tempo per insediare le Camere, eleggere i presidenti, formare gruppi e commissioni. E’ probabile che solo agli inizi di aprile Mattarella avvierà le consultazioni. E si possono tranquillamente immaginare trattative lunghe e articolate. Gentiloni nel frattempo resterà a Palazzo Chigi, e senza soluzioni alternative vi rimarrà un bel po’.