Gerusalemme, scontri sulla Spianata delle Moschee, oltre 150 le persone rimaste ferite
15 aprile 2022, ore 10:29
Gli scontri sono avvenuti tra Polizia e manifestanti palestinesi. Centinaia le persone in corteo che hanno scagliato pietre contro la polizia. Secondo fonti arabe, la reazioni della folla sarebbe stata provocata dall'irruzione dei militari nella Moschea Al Aqsa. Imponente lo schieramento di poliziotti per garantire la sicurezza dell'area dove questa sera si celebrerà la Pasqua ebraica
Giornata di forti tensioni oggi sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Sono almeno 150 le persone rimaste ferite negli scontri avvenuti questa mattina tra palestinesi e polizia israeliana, nel secondo venerdì del Ramadan. Queste sono le informazioni che giungono dalla Mezzaluna rossa che ha approntato un ospedale da campo nell’area degli scontri e i cui operatori sono stati tra i primi a intervenire. Circa 40 i manifestanti ricoverati in ospedale e almeno due di questi sono in gravi condizioni. Tra i feriti anche tre agenti israeliani. Migliaia quelli schierati dalle autorità per garantire la sicurezza dell’aerea, dove in serata si celebrerà la Pasqua ebraica e dove, secondo la tradizione, si trova il Monte del Tempio.
Le due versioni dei fatti
Ancora non è chiaro cosa sia avvenuto, cosa abbia scatenato le tensioni. Secondo fonti arabe, a provocare la reazione della folla sarebbe stata la polizia, entrata in forze nella Moschea di Al Aqsa, durante la preghiera del mattino, nel mese del Ramadan. Diversa la versione della radio militare israeliana, che ha parlato di fedeli islamici in corteo che avrebbero attaccato le forze di sicurezza lanciando pietre e sparando fuochi d’artificio ad altezza d’uomo. L’intervento, sostiene la polizia, sarebbe stato deciso per evitare che i sassi potessero cadere nella sottostante spianata del Muro del Pianto. Sempre secondo gli israeliani, a quel punto decine di persone si sarebbero barricate all’interno della moschea, dove avrebbero fatto irruzione i militari. Nelle immagini circolate fino a questo momento si vedono le persone in corteo scagliare pietre contro la polizia e la risposta delle forze di sicurezza con gas lacrimogeni, granate stordenti e pallottole di gomma. Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente Abu Mazen, ha parlato di un “assalto” e di uno “sviluppo pericoloso e una dichiarazione di guerra contro il popolo palestinese”.
Le tensioni delle ultime settimane
Ciò che è avvenuto oggi è con tutta probabilità una conseguenza dell’escalation di violenza registrata nelle ultime settimane, con numerosi attacchi palestinesi in Israele e in cui sono morte 14 persone. La reazione di Israele è stata decisa con arresti e operazioni militari in Cisgiordania che hanno provocato diverse vittime tra i palestinesi. L'ultimo ieri, un 17enne rimasto ferito ieri nel villaggio di Kafr Dan in duri scontri fra dimostranti e reparti dell'esercito israeliano incaricati di catturare ricercati ritenuti in procinto di compiere attentati.