Ghiacciai italiani a rischio estinzione entro trent'anni

Ghiacciai italiani a rischio estinzione entro trent'anni

Ghiacciai italiani a rischio estinzione entro trent'anni


La denuncia contenuta in un dossier del Wwf Italia

Con la media delle temperature degli ultimi anni, i ghiacciai sotto i 3.500 metri sono destinati a sparire nel giro di 20-30 anni. Se le temperature continueranno ad aumentare, nel giro di pochi decenni i ghiacci eterni dalle Alpi Orientali e Centrali potrebbero ridursi drasticamente o scomparire. Rimarrebbero solo sulle Alpi Occidentali, quelle più alte. Lo denuncia il dossier del Wwf Italia "La crisi climatica nel Mediterraneo: alcuni dati''. Che i ghiacciai alpini si stiano ritirando lo dimostrano i dati dell'ultimo Catasto dei ghiacciai italiani: la superficie è passata dai 519 kmq del 1962 ai 609 kmq del 1989 per arrivare agli attuali 368 kmq: il 40% in meno; contemporaneamente, il numero dei ghiacciai è passato oggi a 903, contro 824 nel 1962 e 1381 nel 1989, un aumento dovuto all'intensa frammentazione che ha ridotto sistemi glaciali complessi a singoli ghiacciai più piccoli. E il futuro non è più roseo: secondo alcuni studi sulla potenziale evoluzione fino al 2100 del ghiacciaio dei Forni in Valtellina, il più grande ghiacciaio vallivo italiano già in forte ritiro negli ultimi trent'anni, ci sarà una ulteriore fortissima riduzione; il ghiacciaio del Calderone nel massiccio del Gran Sasso in Abruzzo, il ghiaccio più meridionale d'Europa, viene ormai considerato praticamente estinto, anche se uno strato di ghiaccio ridotto a 25 metri è ancora presente sotto i detriti. Alcuni ghiacciai hanno perso oltre due chilometri di lunghezza negli ultimi 150 anni, ma si riduce anche il loro spessore che può assottigliarsi anche di sei metri in una singola estate. Inoltre, i ghiacciai sono sempre più scuri, e quindi più vulnerabili alle radiazioni solari.



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