21 febbraio 2019, ore 11:00
Il candidato alle primarie critica i suoi sfidanti Martina e Zingaretti, Hanno rifiutato ogni tipo di confronto pubblico
Roberto Giachetti, esponente del Pd è stato ospite questa mattina di Non Stop News. "Cosa serve al Pd, un segretario o un direttore artistico?" chiedono provocatoriamente i conduttori a Giachetti che è in corsa proprio per la segreteria del Pd insieme a Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. "Servirebbe un segretario con idee chiare sulle esigenze di cambiamento del Paese e sulla necessità di cambiamento nel Pd se vogliamo riprendere un rapporto con gli elettori"- risponde Giachetti, che aggiunge:--" Tanti si stanno allontanando dalla politica. Per riconquistarli ci vuole un impegno, un nuovo segretario". "Magari anche con una specie di X Factor?", ironizzano conduttori mentre Giachetti spiega che: -"Quando per trovare un segretario si facevano i confronti, era un po’ così". E in effetti, Giachetti denuncia che i suoi concorrenti, Martina e Zingaretti, vogliono una sfida in sordina, "senza confronti pubblici" . Per Giachetti le primarie del 3 marzo prossimo "devono avere anche il compito di riavvicinare gli iscritti del Pd, ma sapete che sono i confronti ad attirare interesse e attenzione perché gli elettori possono farsi idea su chi votare. Guardate che, aggiunge Giachetti, nella prima votazione che c'è stata un'affluenza 100 mila elettori dei circoli per votare questo è un dato molto significativo, soprattutto se sento dire che dire che 50 mila clic. per dire se Salvini deve essere processato o no, sono un successo". Giachetti, con un passato da radicale, poi analizza la mancata sintonia con il Paese che il Pd manifesta da tempo: "Diceva Pannella che il futuro se non lo costruisci ti viene addosso"- spiega Giachetti- "la politica per me è impegno mi sono candidato a sindaco di Roma senza supporto,con tanti che nel partito mi osteggiavano, con D’ Alema che di nascosto si sentiva con il M5S per gli assessori, ma io l’ho fatto perché credo nella politica. per questo dico che il Pd, il partito che abbiamo immaginato nel 2008 merita di andare avanti". Poi Giachetti dichiara: "Io questa battaglia la sto facendo perché è importante andare avanti sulla via delle riforme cominciate con Gentiloni –Renzi, riforme che per me non vanno cancellate ma rivendicate". Sul Pd che non riesce a fare opposizione, Giachetti spiega che opposizione c'è stata"senza andare sui tetti" ma in Parlamento "sul decreto dignità, sul reddito di cittadinanza sulla Costituzione. D'altro canto, riconosco che c’è uno stallo sulla segreteria per un anno siamo stati a bagnomaria per fare accordi e accordicchi". "Sulle Europee quale via sceglie?" chiedono ancora i conduttori. "La terza via di Giachetti"- dichiara- "che non vuole un accordo con M5S che sono anche peggio della Lega e nemmeno il listone unico di Calenda contro i populisti penso sia risolutivo. Secondo me una volta che ci sono state le elezioni, poi si dovrà decidere in quale schieramento andare perché lì si farà la differenza", conclude Giachetti.