Giacomo Bozzoli è irreperibile. Ieri la condanna definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio

Giacomo Bozzoli è irreperibile. Ieri la condanna definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio

Giacomo Bozzoli è irreperibile. Ieri la condanna definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio   Photo Credit: AgenziaFotogramma.it


02 luglio 2024, ore 14:00

Quando i Carabinieri sono andati nella casa in cui risiede, di lui non c'era traccia. Spiccato un mandato d'arresto internazionale

Le ricerche sono andate avanti per tutta la notte, ma di Giacomo Bozzoli non c’è traccia. Il 39enne è stato condannato ieri in via definita all’ergastolo dalla Cassazione, che l’ha riconosciuto colpevole dell’omicidio dello zio Mario, confermando quindi la doppia condanna già incassata in primo grado e in appello a Brescia. In questi nove anni Giacomo Bozzoli era sempre rimasto in libertà. Ora per lui dovevano aprirsi le porte del carcere. Ma quando i Carabinieri sono andati nella casa sul lago di Garda dove risiede, Bozzoli non c’era, sparito come la moglie e il figlio. Gli inquirenti non escludono che possa costituirsi, ma neanche la fuga: Bozzoli potrebbe trovarsi già all’estero. Per questo è stato emesso un mandato d’arresto internazionale. Anche se al momento l'ex imprenditore non è tecnicamente un latitante e quindi non è possibile cercarlo attraverso intercettazioni e altre modalità d'indagine. Se non dovesse essere trovato, nelle prossime ore scatterà la "dichiarazione di latitanza", provvedimento che deve essere motivato e che deve contenere "gli elementi che dimostrano l'effettiva conoscenza della misura e la volontà di sottrarvisi".


LA VICENDA

L'imprenditore Mario Bozzoli, 52 anni, era scomparso nel nulla l’8 ottobre del 2015 all’interno della fonderia di Marcheno, nel bresciano, che gestiva con il fratello e con i nipoti. Il corpo non è mai stato trovato. Secondo i giudici, è stato distrutto, bruciato proprio in uno dei forni della fonderia. Un delitto per cui è stato condannato in primo, secondo e ora terzo grado il nipote Giacomo, che secondo gli inquirenti avrebbe nutrito nei confronti dello zio un odio "ostinato e incontenibile". Avrebbe agito con la complicità degli operai Beppe Ghirardini - trovato morto pochi giorni dopo la scomparsa di Mario Bozzoli, con una capsula di cianuro nello stomaco - e di Oscar Maggi, per cui le indagini si sono chiuse da poco e la Procura sarebbe pronta a chiedere il rinvio a giudizio per concorso in omicidio. Giacomo Bozzoli si è sempre dichiarato innocente. 

Argomenti

  • Brescia
  • Giacomo Bozzoli
  • Marcheno
  • Mario Bozzoli