Gilmour contro Waters, nuovo scontro tra fondatori dei Pink Floyd, al Guardian Gilmour: "non suonerò mai più con lui"
04 ottobre 2024, ore 17:00
La causa della reazione di Gilmour, gli atteggiamenti filonazisti, non nuovi, il sostegno a Putin e Maduro di Waters, il progetto della reunion a Sanremo sempre più difficile
Come altre volte è in atto un duro scontro tra due pilastri dei Pink Floyd, una delle band più iconiche della storia del rock, David Gilmour ha infatti chiuso forse in maniera definitiva, le porte ad una possibile reunion con Roger Waters. Anche se, come la storia della musica ci insegna, niente è impossibile, per motivi di cassetta. In una recente intervista al Guardian, il chitarrista, ha spiegato che le profonde divergenze politiche ed in particolare il sostegno di Waters a regimi autoritari, rendono impossibile qualsiasi tipo di collaborazione. Ha detto: “tendo a stare alla larga dalle persone che sostengono attivamente dittatori genocidi e autocratici come Putin e Maduro! Niente mi farebbe condividere il palco con qualcuno che pensa che un simile trattamento delle donne e della comunità Lgtbq+ vada bene. Mi piacerebbe ritrovare Rick Whrigt, la cui morte fu avvolta da un alone di mistero. Non si conosce il luogo della sepoltura, sarebbe stato cremato. Un altro dei fondatori, Syd Barret, morì per problemi di droga.
Venduto intanto il catalogo alla Sony Music per 400 milioni di dollari
Come sappiamo, però la situazione finanziaria del gruppo e dei suoi componenti è complessa, difficile, nonostante i proventi stratosferici entrati in cassa durante gli anni. In questa ottica si spiega la vendita del catalogo musicale del gruppo alla Sony Music per 400 milioni di dollari L’accordo include le registrazioni musicali dei Pink Floyd ed anche i diritti d’immagine della band, ma esclude i diritti d’autore. In pratica la casa discografica avrà il controllo su aspetti come la produzione di merchandising, la realizzazione di biopic o documentari, oltre alla gestione del patrimonio musicale dei Pink Floyd. Le ragioni che hanno spinto a vendere il loro catalogo sembrano essere molteplici, prima di tutte l’opportunità di saldare debiti e mettere a posto i conti. Ora, con i diritti in mano ad un gigante del panorama discografico, i Pink Floyd affidano la gestione del loro patrimonio musicale a un’azienda con le risorse e l’esperienza necessarie per valorizzarlo nel lungo termine. Liberandosi dagli oneri e dalle problematiche legati alla gestione del catalogo, gli ex membri della band possono ora concentrarsi solamente sui loro progetti musicali e su altre attività personali. La vendita del catalogo dei Pink Floyd rappresenta uno dei più grandi accordi nel settore musicale degli ultimi anni. L’importo pagato di 400 milioni di dollari testimonia l’enorme valore commerciale della musica dei Pink Floyd, che continua ad essere amata e ascoltata da milioni di fan in tutto il mondo, di tutte le generazioni.
Le conseguenze del fatto sono ancora tutte da scoprire. È probabile che Sony Music investirà notevoli risorse nella promozione e nella riedizione del catalogo. E’ non si può escludere che la casa discografica possa realizzare nuovi prodotti legati alla band, come cofanetti, documentari o esperienze immersive.
Gilmour fa concerti, il sogno è farli suonare a Sanremo.
Proseguono intanto le attività individuali. A Roma, al Circo Massimo si sono appena concluse sei serate di David Jon Gilmour, 78 anni, che ricordiamo è stato chitarrista e cantante del gruppo inglese dal 1968 al 1995 per tornarvi nel 214. Meno attivo Roger Waters, 80 anni.Alla luce di queste notizie appare di difficile realizzazione il progetto della reunion al prossimo Sanremo, che Carlo Conti aveva avviato. I budget della Rai sono lontani dalle cifre che ballano. Ma potrebbe risolversi tutto se la Sony Music decidesse di entrare nell’operazione, appianando le divergenze tra Gilmour e Waters.