08 agosto 2022, ore 10:41
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è stata ospite questa mattina durante “Non Stop News” con Barbara Sala, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro
LO STRAPPO NELLA COALIZIONE DI CENTRO SINISTRA
Secondo Giorgia Meloni, lo strappo è un incidente, uno strappo o una strategia? “Secondo me banalmente è calcolo elettorale. Credo che lo spettacolo abbastanza tragicomico al quale stiamo assistendo racconti bene su quali base muovono queste alleanze tra i nostri avversari. Alla fine, quando una coalizione sta insieme perché condivide dei contenuti le soluzioni si trovano facilmente. Mentre noi assistiamo a questa telenovela, il centrodestra è parecchio avanti nella stesura del programma, è una coalizione che ci ha messo mezz’ora a trovare delle soluzioni perché stiamo insieme per scelta. Dall’altra parte l’unica idea compatibile tra tutti è di battere la destra, la destra pericolosa. Se il tuo unico obiettivo è impedire agi altri di vincere è un tipo di campagna elettorale, noi facciamo campagna elettorale dicendo quello che vogliamo fare noi. Io credo che Calenda abbia fatto dei calcoli elettorali ritenendo che fuori dalla coalizione di centrosinistra può fare qualcosa di meglio, mal a strategia non cambia. Il concetto è: marciare divisi per colpire uniti. Cioè facciamo finta che ci combattiamo e poi ci rimettiamo insieme nel caso in cui abbiamo i numeri per farlo. Che siano insieme in coalizione o no, poco cambia. Starebbero insieme in un governo”.
I BATTIBECCHI NEL CENTRO-DESTRA: IMMIGRAZIONE E BLOCCO NAVALE
“Io ho votato i decreti sicurezza. Il punto è che quando le navi partono e si trovano in mezzo al mare a un certo punto si crea un problema che è quello che qualche magistrato ha utilizzato per mandare l’ex ministro Salvini a processo. Continuo a ritenere che la soluzione migliore per risolvere questo problema sia bloccare le partenze, non gli arrivi. Bloccare le partenze è più efficace. Su questo tema del blocco navale in tanti continuano a ripetere una cosa che hanno sentito dire da altri. A me indispettisce quando la gente non studia. Noi sentiamo che il blocco navale non si può fare perché è un atto di guerra. Io è da cinque anni che cerco di spiegare che la proposta è un’iniziativa europea in accordo con le autorità libiche. Qualcuno ci spiega perché l’Unione Europea non ha mai provato a trattare con la Libia per mettersi d’accordo con la Libia per fermare le partenze, aprire gli hotspot in Africa, valutare in Africa chi ha diritto a essere rifugiato e distribuire solo rifugiati e rimandare indietro immigrati irregolari?”. La situazione politica in Libia non sembra essere favorevole alle trattative. “Non è così. Si può trattare tranquillamente con le autorità libiche. Non ci si fida della gestione di questi hotspot sul piano umanitario? Lo può fare la comunità internazionale. Credo che l’Unione Europea sarebbe più interessata a un progetto di questo tipo, piuttosto che a distribuire degli immigrati clandestini che noi siamo l’unica nazione europea a far entrare. Le due nazioni più contrarie alla redistribuzione degli immigrati irregolari sono le europeissime Francia e Germania e secondo me hanno ragione. Se noi siamo gli unici che li fanno entrare perché tutti gli altri riescono a difendere le loro frontiere esterne è normale che la gente si chieda perché non si faccia il proprio il lavoro”.
SE FRATELLI D’ITALIA DOVESSE AVERE VOTI IN PIÙ, GIORGIA MELONI FAREBBE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO?
“Le regole si conoscono. A differenza di quello che piace molto alla stampa, non farò la campagna elettorale parlando di nomi, premier e ministri. Le regole si conoscono nel centro-destra. Il partito che prende più voti in una coalizione propone al presidente del consiglio la figura che dovrebbe essere indicata che vorrebbe fosse indicata come premier. Spetta al presidente della repubblica. Il nome sono io, perché non dovrebbe esserlo? La cosa che non capisco è: perché la Meloni no? Io penso che chi vota Fratelli d’Italia voti in quest’ottica”.
Salvini ha detto che se la Lega avesse voti in più, lui sarà premier. “Io ho l’idea che questo piaccia molto alla stampa, è normale che bisogna riempire dei titoli che possano avere un interesse. Penso che dobbiamo fare campagna elettorale spiegando agli italiani dove vogliamo portare questa Nazione. Sulla base del consenso si fanno i ministri, i premier. Si stabilisce chi debba indicare chi. Non è un tema che mi appassiona. Io ho le mie idee in cuor io su quali sarebbero le figure migliori per fare alcune cose, ma poi dipende dai risultati che gli italiani ci tributeranno. Non sto facendo questa campagna elettorale con l’idea che abbiamo già vinto: a me piace combattere le battaglie, poi quando le ho vinte le ho vinte. Il voto il 25 settembre, in un giorno solo? Una scelta che non ho compreso. Non capisco perché non si sia consentito di votare anche di lunedì. Ci si lamenta sempre che i cittadini non partecipano alle elezioni e poi facciamo di tutto per impedirgli di partecipare. Vorrei concentrarmi sul fatto che dal 25 settembre, in poche ore, si decidono i prossimi cinque anni d’Italia. C’è una proposta, la nostra, che cerchiamo di spiegare e dall’altra parte, forse, un’altra proposta. Gli italiani scelgano. Attenzione perché chi si gira dall’altra parte alla fine si ritrova cinque anni di caos”.
SILVIO BERLUSCONI HA DETTO: “NON MI ACCONTENTO DI MENO DEL 20%”
“Questo mi provoca speranza. Spero che tutti i partiti della coalizione del centrodestra riescano a fare del loro meglio. Io sono per una riforma presidenzialista perché uno dei più grandi problemi che paga l’Italia è la sua instabilità. A livello internazionale il ministro degli esteri cambia ogni otto mesi, tu non riesci mai a costruire un’interlocuzione seria, cosa che gli altri riescono a portare avanti perché hanno un minimo di storico. Sogno che l’Italia possa essere governata da cinque anni dalle stesse persone. Spero che quelle persone saremo noi, ma anche se non fossimo noi la cosa che ci fa più male è questo balletto continuo che ci toglie qualsiasi tipo di credibilità e che non riesce a dare continuità alle politiche. A me non interessa arrivare al governo, ma e interessa governare, sono due cose diverse. Percentuale? Io sono troppo scaramantica per dire una cosa del genere. Ho le mie speranze e i miei obiettivi. Il miglior risultato possibile può voler dire tutto. Non sarà una campagna elettorale facile”.
CONTE CONFERMA CHE IL M5S ANDRÀ DA SOLO E IPOTESI RENZI E CALENDA
“La domanda che bisogna fare a queste persone è: sareste disposti a governare insieme? Fare finta di andare divisi alle elezioni quando poi si è disposti a governare insieme significare prendere in giro la gente. Credo che loro stiano facendo un gioco delle tre carte. Fare finta di essere del centrodestra, gioco che Calenda ha fatto alle comunali di Roma. Stessa cosa che farà il M5S nel caso in cui il centrosinistra dovesse arrivare primo e avere la possibilità di formare un governo. Sono calcoli elettorali”.
MORGAN CONSIGLIA ALLA MELONI LE PAROLE DA USARE
“No, non è vero. Ogni tanto ci scriviamo. L’altro giorno mi ha scritto di essere attenti al linguaggio nel programma, da lì è diventato che scrive il programma di Fratelli d’Italia. Approfitto per spiegare a quelli che stanno raccontando presunti programmi di Fratelli d’Italia che il programma non è ancora stato pubblicato. Alcuni commentano quello di cinque anni fa, ho letto cose totalmente folli. Il M5S è andato a riprendere una frase di un documento che era di contributi esterni. Mi corre l’obbligo di segnalare che c’è stato un caso solo in Italia in cui il governo ha schedato la gente per consentigli di lavorare e si chiama Green pass, io non l’ho votato e l’ha voluto Giuseppe Conte”.
Argomenti
Agenziafotogramma.it
fotogramma
Giorgia Meloni
Meloni