Giornata della Memoria: riflessioni, accuse, impegni, polemiche e il dibattito sull’antisemitismo in Italia

Giornata della Memoria: riflessioni, accuse, impegni, polemiche e il dibattito sull’antisemitismo in Italia

Giornata della Memoria: riflessioni, accuse, impegni, polemiche e il dibattito sull’antisemitismo in Italia Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Il Presidente Mattarella ha ribadito che la Shoah deve essere "una bussola per orientare il presente e il futuro". Meloni: “Un piano quello del regime hitleriano che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, con l'infamia delle leggi razziali”

La Giornata della Memoria, celebrata come ogni anno il 27 gennaio, si è confermata un momento di forte impatto simbolico e politico per il nostro Paese. A ottant’anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, le istituzioni italiane hanno rinnovato l’impegno per onorare le vittime della Shoah e per combattere ogni forma di antisemitismo. Tuttavia, il dibattito politico che ha accompagnato questa ricorrenza ha mostrato ancora una volta quanto la memoria storica sia terreno di riflessione condivisa, ma anche di divisione, tra dichiarazioni solenni, accuse incrociate e polemiche legate all’attualità.

Mattarella 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha ribadito che la memoria della Shoah non può essere relegata al passato, ma deve essere "una bussola per orientare il presente e il futuro". E il Capo dello Stato ha richiamato l’attenzione sul ritorno di rigurgiti di antisemitismo in Europa, compresa l’Italia, e sulla pericolosa diffusione di ideologie negazioniste e complottiste sui social network. Particolarmente toccanti sono state le parole di Liliana Segre, senatrice a vita e testimone diretta della Shoah, che ha scelto proprio il 2025 per annunciare la sua intenzione di ritirarsi progressivamente dalla vita pubblica. "La mia voce si affievolisce, ma il mio messaggio resta: il pericolo più grande non è l’odio, ma l’indifferenza", ha dichiarato Segre, ricevendo una standing ovation. Le sue parole hanno trovato ampio consenso trasversale, ma hanno anche innescato riflessioni politiche sulla capacità delle istituzioni di trasformare la memoria in azioni concrete.

Meloni

Pure la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato alle celebrazioni, pubblicando un lungo messaggio sui social: ha ribadito l’impegno del governo nella lotta contro l’antisemitismo e nella difesa della memoria storica, sottolineando l’importanza di "unire la consapevolezza del passato con una visione chiara del presente". "La Shoah, abominio nazista con la complicità del fascismo, ci ricorda a quali abissi può condurre l’odio. Per questo il nostro governo è impegnato a combattere ogni forma di intolleranza, ma anche a garantire la sicurezza delle comunità ebraiche, che ancora oggi vivono situazioni di rischio", ha dichiarato la premier. Tuttavia, le parole di Meloni non hanno messo a tacere le critiche dell’opposizione, che ha accusato il governo di incoerenza su temi legati al razzismo e ai diritti civili.

L’opposizione

Le reazioni delle forze di opposizione sono state puntuali e, in alcuni casi, particolarmente dure nei confronti dell’esecutivo. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha sottolineato come sia necessario passare dalle parole ai fatti: "Non basta commemorare una volta l’anno. Serve un impegno costante per contrastare i rigurgiti di odio che vediamo riaffiorare anche nella nostra società, spesso amplificati dalla disinformazione e dall’uso distorto dei social media". Schlein ha anche puntato il dito contro alcune iniziative legislative promosse dalla maggioranza, giudicate insufficienti o ambigue sul piano della lotta al razzismo e al negazionismo. Il riferimento implicito è andato alle recenti discussioni parlamentari su un disegno di legge per regolamentare l’incitamento all’odio online, che secondo il PD avrebbe subito "troppe concessioni a favore di chi minimizza questi fenomeni". Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha invece posto l’accento sulla necessità di rafforzare il ruolo delle scuole. "La memoria deve essere un pilastro dell’educazione. Non possiamo permettere che le nuove generazioni crescano senza una piena consapevolezza di ciò che è stato", ha dichiarato Conte, criticando il governo per non aver stanziato sufficienti risorse per i programmi educativi sulla Shoah.

La maggioranza

Dal lato della maggioranza, esponenti di spicco di Fratelli d’Italia, della Lega e di Forza Italia hanno difeso l’operato del governo, accusando l’opposizione di strumentalizzare una ricorrenza così importante. Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha definito "inaccettabili" le accuse di ambiguità rivolte al governo. "La memoria è patrimonio di tutti e non può essere utilizzata come arma politica", ha dichiarato La Russa, rivendicando il ruolo di Fratelli d’Italia nella promozione della Giornata della Memoria. Anche Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha replicato alle critiche, affermando che l’Italia è "in prima linea" nella lotta contro l’antisemitismo. Salvini ha ricordato l’approvazione, nel 2024, di una legge che inasprisce le pene per i reati di odio razziale e religioso, sottolineando che "la sicurezza delle comunità ebraiche è una priorità assoluta per il governo".

Le comunità ebraiche

In occasione della Giornata della Memoria 2025, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) ha pubblicato un rapporto che fotografa la situazione dell’antisemitismo in Italia. Il documento evidenzia un aumento degli episodi di odio online, con un incremento del 20% rispetto al 2024. La presidente dell’UCEI, Noemi Di Segni, ha lanciato un appello alle istituzioni affinché intervengano con maggiore decisione: "L’antisemitismo non è solo un problema del passato, ma una minaccia attuale. Serve un’azione corale, che coinvolga politica, scuola e società civile".

L’educazione

Un tema su cui tutti, maggioranza e opposizione, sembrano concordare è l’importanza dell’educazione. In molte dichiarazioni è stata ribadita la necessità di potenziare i programmi scolastici dedicati alla Shoah e di promuovere viaggi della memoria nei campi di concentramento. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato l’introduzione di un fondo speciale per finanziare attività educative nelle scuole italiane, ma alcune associazioni ritengono che queste misure siano ancora insufficienti. Insomma, la Giornata della Memoria 2025 ha mostrato quanto il tema della Shoah e della lotta all’antisemitismo sia ancora centrale nel dibattito politico e sociale italiano. Se da un lato c’è un impegno condiviso nel riaffermare l’importanza del ricordo, dall’altro le divisioni politiche rischiano di trasformare questa ricorrenza in terreno di scontro. L’auspicio, come ribadito da Liliana Segre e dal Presidente Mattarella, è che la memoria diventi davvero un collante per il Paese, capace di superare le differenze e di costruire un futuro più giusto e consapevole.



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